GIAMPIERO ROMITI

Gino De Paolis, la domanda sarà pure banale ma è obbligatoria.
Cosa si prova a stare al fianco di colleghi di maggioranza favorevoli all’installazione di un biodigestore da 120.000 tonnellate?

“Profonda delusione. E rabbia. Ma non si pensi che me ne starò buono. Continuerò a dare battaglia affinchè sia ancora più chiaro il concetto che la città di Civitavecchia non è assolutamente disposta ad essere considerata il ricettacolo dell’immondizia di Roma e non solo”.

Che significato dobbiamo dare a quel “non solo” ?

“Che sicuramente arriveranno rifiuti anche da altre regioni. Davvero inspiegabile che una megastruttura del genere si collochi in una zona che ne produce al massimo diecimila tonnellate all’anno”.

Ha pensato, magari in un comprensibile momento di sconforto, di passare sui banchi dell’opposizione ?

“Assolutamente no. Mai come in questa occasione il mio compito è quello di tutelare un territorio che non può continuare ad essere penalizzato dalla presenza di servitù che certamente non sono un toccasana per l’ambiente”.

Insomma la sua contrarietà all’impianto di “Ambyenta” è netta.

“Sicuro. Il parere positivo della conferenza dei servizi è irricevibile per vari motivi.”

Sarebbero?

“Di ordine politico e tecnico, tutti uguali e di pari importanza. In primo luogo sono stati disattesi i giudizi espressi da Asl, Sovrintendenza e Comune e pertanto, sia sul piano della salute che su quello dell’’autodeterminazione, non s’è tenuto conto delle legittime esigenze della comunità di Civitavecchia per privilegiare interessi di altro tipo”.

Tutto qui?

“No. C’è pure il fatto che per anni ci siamo battuti, riguardo al delicatissimo tema dei rifiuti, per affermare il principio fondamentale della prossimità e dell’autosufficienza dei territori nella gestione e nella chiusura del ciclo. E dire che detto principio siamo riusciti con tanta fatica e con determinazione ad inserirlo nel piano regionale”.

Non riesce proprio a capacitarsi di quanto avvenuto, vero?

“Verissimo. Un progetto del genere è un durissimo colpo.”

Ha però ribadito con forza che non ha nessunissima intenzione di rassegnarsi…

“Non scherziamo, stiamo parlando di una cosa seria. E , cascasse pure il mondo, non abbasserò la testa”.

Le fa onore questa affermazione, ma resta la decisione presa che indubbiamente si rivelerà una disastrosa iattura.

“Sì, è stato dato l’assenso ad un “apparato” enormemente superiore al fabbisogno di Civitavecchia e quindi ingiustificato e dannoso. Eppoi è stato calpestato il ricordato principio di prossimità e di responsabilizzazione dei territori”.

Una scelta inaccettabile, dunque.

“Decisamente. Ed è insopportabile che sorgerà una struttura che aggraverà le già disastrate condizioni ambientali di una realtà che da oltre settanta anni è costretta a sottostare al volere dei poteri forti e a pagare le conseguenze dell’inquinamento atmosferico e di gravissime malattie”.

De Paolis, si vede chiaramente che più si parla di questa “storia” del biodigestore e lei più prova sconforto.

“E’ così, perché non riesco a tollerare un sopruso così enorme che avvelenerà la quotidianità dei miei concittadini” .

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