Guerra in Ucraina, Santa Marinella città ospitale e inclusiva
Riconoscimento dell’ambasciata Ucraina in Italia per il grande impegno profuso nell’accogliere e gestire i profughi. Sono ben 477 gli ospiti ucraini presenti in città
S. MARINELLA – Sono ben 477, gli ospiti ucraini presenti in città. Lo ha detto questa mattina l’assessore ai Servizi sociali Pierluigi D’Emilio, che con il sindaco Pietro Tidei e il dirigente dell’ufficio sponsorizzazioni di Acea Maurizio De Angelis, hanno tenuto una conferenza stampa per chiedere contributi al governo per sostenere le spese di accoglienza per queste persone scappate dalla guerra.
Per questi motivi, l’ambasciata ucraina a Roma, ha consegnato un riconoscimento al Comune di Santa Marinella.
“Complessivamente – afferma D’Emilio – nella nostra cittadina sono presenti ben 477 cittadini ucraini e la maggior parte di loro ha trovato ospitalità presso alcuni istituti religiosi della zona o nelle famiglie di connazionali che da tempo abitano a Santa Marinella. Per tutte queste persone fuggite dagli orrori della guerra gli ospitanti percepiscono i fondi messi a disposizione per i primi tre mesi, dal Ministero degli Interni e gestiti dalla Protezione civile, sono dell’idea però, anche a causa del protrarsi della situazione di grave emergenza dovuta al perdurare del conflitto, sarebbe opportuno che tali fondi vengano gestiti direttamente dai Comuni che sono gli enti chiamati a dare delle risposte concrete alle esigenze di queste persone”.
“Per quanto riguarda la nostra città – ha aggiunto – posso dire con sicurezza che il Comune ha cercato da subito di dare accoglienza e supporto a queste persone grazie alla fattiva collaborazione delle associazioni di volontariato, in particolar modo la Misericordia che da settimane ormai provvede alla raccolta e distinzione di beni di prima necessita vestiario ed altro ancora e tutto questo grazie alle donazioni di singoli cittadini e di sponsor davvero generosi come Acea ed Enel. Ci ha colpito anche l’alto tasso di scolarizzazione dei profughi, perlopiù giovani donne con i loro bambini. Molte di loro hanno qualifiche professionali in ambito sanitario, medici e infermieri, al punto che stiamo valutando la possibilità di poterli occupare all’interno della Asl per coprire le carenze di organico di alcuni settori socio-assistenziali e sanitari. Non posso inoltre esimermi nel ringraziare il sindaco Tidei che con la sua solita energia mi ha supportato, e a volte sopportato, in maniera infaticabile.
“Ci siamo subito messi a disposizione di queste persone – ha detto Tidei – perché sapevamo che erano in gravi difficoltà in Ucraina. Sono tutta gente di alto livello culturale che possono essere utili per migliorare l’economia italiana. Per questo abbiamo aperto uno Sportello Lavoro per formare e indirizzare questa gente. Speriamo che la guerra finisca presto ma se così non dovesse essere dovremo attrezzarci per risolvere in casa nostra il loro problema”.
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