CIVITAVECCHIA - Il riferimento è ad un atto di conciliazione firmato dal presidente facente funzione dell'Università agraria Damiria Delmirani. Ma quello che mette nero su bianco il commissario per la liquidazione degli usi civici per le regioni Lazio, Umbria e Toscana, Antonio Perinelli ha una valenza diversa. Di fatto la nomina di Delmirani, arrivata a seguito del l'interdizione dai pubblici uffici per 12 mesi del presidente Daniele De Paolis, non sarebbe regolare. L'unico infatti a poter convocare il consiglio di amministrazione, riferendosi a quello che ha conferito il mandato a Delmirani, sarebbe stato il presidente: dunque già la convocazione stessa, a detta del commissario, non sarebbe regolare.

Un atto che scuote profondamente l’attuale gestione dell’ente, più volte attaccata dal Comitato Usi civici – composto da un gruppo di semplici cittadini - e da diversi esponenti politici come Vittorio Petrelle e il sindaco Ernesto Tedesco stesso. Un cda che il Comitato ha più volte definito sottodimensionato rispetto alla norma e che, quindi, non potrebbe deliberare. Negli ultimi mesi sono stati ripetuti diversi sit-in sotto la sede dell’ente per tenere alta l’attenzione sul problema usi civici che condiziona tante famiglie civitavecchiesi e per chiedere che l’ente torni alle elezioni.

«Questa volta - spiegano dal Comitato - non siamo certo noi a sottolineare irregolarità nell’attuale gestione dell’Agraria, bensì il Commissario usi civici: i nodi stanno venendo al pettine». Una situazione paradossale con 5mila famiglie bloccate nelle compravendite a causa di un problema che, secondo Petrelli e il Comitato, non esisterebbe nemmeno, ovvero gli usi civici. «Esistono dei documenti specifici - spiegano dal Comitato - che evidenziano criticità nella nomina di Delmirani come presidente facente funzione dell’Agraria di Civitavecchia e si tratta di documenti firmati da un Commissario agli usi civici e a pagare come al solito saranno i cittadini visto che, stando a quanto scritto nero su bianco, tutte le delibere fatte dopo il 31 marzo sono - di fatto - inesistenti».

Quello a firma del commissario Perinelli è un atto pesante che sembra andare nella direzione di quanto sostenuto, ormai da anni, da chi come il Comitato si sta opponendo alle azioni dell’ente in tema usi civici. Di fatto, ad oggi, le conciliazioni firmate dal presidente facente funzione Delmirani sembrerebbero nulle e sarebbero tutte da rifare non essendo l’ente legittimamente rappresentato. Ora la palla passa all’ente anche se, almeno a rigor di logica, la strada più semplice e lineare sembrerebbe essere quella delle elezioni.

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