La prima stagione della Roma targata José Mourinho non può che considerarsi un successo. L'arrivo dello Special One nella capitale aveva portato da subito una ventata di entusiasmo, che ha poi accompagnato l’intero percorso. Inevitabilmente il trionfo in Conference League cambia di molto il giudizio sull’annata dei giallorossi, ma il trofeo è meritato e testimonia i grandi progressi fatti dalla squadra nel corso dell’anno. I lupacchiotti, infatti, ad inizio stagione avevano incontrato non poche difficoltà, ma partita dopo partita hanno trovato il giusto equilibrio e sono diventati un osso duro per qualsiasi avversario.
D’altronde, nessuno chiedeva a Mourinho di competere per lo scudetto, nonostante l’onerosa campagna acquisti fatta in estate. La squadra è stata rinforzata con innesti importanti come il portiere Rui Patricio e gli attaccanti Abraham e Shomurodov, senza dimenticare gli arrivi a gennaio di due pedine come Sergio Oliveira e Maitland Niles. Si trattava comunque di un anno zero, con il tecnico portoghese che aveva il compito di trasmettere la sua mentalità e gettare le basi per il futuro.
Il cammino in campionato è da definirsi tutto sommato sufficiente. Sesto posto in classifica con 63 punti conquistati e accesso alla fase a gironi della prossima edizione dell’Europa League. I pronostici Serie A oggi vedono la Roma tra le possibili sorprese del prossimo campionato, con gli esperti di Sportytrader che aspettano di vedere i nuovi innesti nella rosa giallorossa per la prossima stagione. Nella stagione appena conclusa, la panchina non era abbastanza profonda per provare a lottare per un posto in Champions League. D’altra parte la proprietà americana dei Friedkin sta facendo le cose step by step e conta di centrare anche il traguardo della massima competizione europea nei prossimi anni, con una politica di rafforzamento progressivo della rosa.
Il percorso in Conference League ha dato però un senso totalmente diverso alla stagione. E pensare che dopo il pesante 6-1 subito in Norvegia dal Bodo e le dichiarazioni di Mourinho si era dubitato molto del reale valore della squadra, in particolare delle riserve. Ma quelle parole del tecnico a fine gara hanno risvegliato l’orgoglio dei giocatori e da quel momento i giallorossi in Europa hanno tirato fuori sempre il massimo, raccogliendo i frutti lo scorso 25 maggio a Tirana.
I giocatori chiave della Roma di quest’anno sono stati Mancini e Pellegrini, la cui crescita è stata evidente anche sotto il profilo della personalità. Il vero trascinatore è stato però Tammy Abraham: l’ex Chelsea ha chiuso una stagione da urlo con 27 gol complessivi, consacrandosi tra i migliori attaccanti d’Europa. Zaniolo ha avuto qualche problema nei primi mesi anche a livello fisico, ma il suo finale di stagione è stato sorprendente, segnato soprattutto dalla tripletta al Bodo Glimt e dal gol decisivo nella finale con il Feyenoord. Tra le sorprese più belle c’è invece quella del polacco Zalewski, che nella seconda parte di stagione si è guadagnato il posto da titolare mandando l'uruguaiano Viña in panchina. Il 20enne ha colpito per la grande personalità, oltre che per le ammirevoli doti tecniche. Sarà interessante capire cosa accadrà dal prossimo anno ora che in quel ruolo è rientrato anche Leonardo Spinazzola.
Il protagonista però è ancora una lui, José Mourinho, capace per l’ennesima volta di far ricredere gli scettici, portando un’italiana a un trofeo europeo dopo ben 12 anni. E le sue lacrime al termine di quella partita la dicono lunga su quanto si sia messo in gioco quest’anno. Il futuro ora è dalla sua parte e da quello della Roma.