LADISPOLI – Si è svolto il sorteggio per attribuire il numero d’ordine definitivo ai nominativi dei candidati alla carica di sindaco e naturalmente anche del consiglio comunale, votazioni che ci saranno il prossimo 12 giugno. La commissione preposta a Ladispoli ha sorteggiato per prima Amelia Mollica Graziano in campo con le sue tre liste: Romanina per Ladispoli, Ladispoli al Centro e Ladispoli Cambia. A seguire l’altra donna: Silvia Marongiu (La Forza della Comunità Silvia per Ladispoli, movimento Cinque Stelle e Partito Democratico). Poi è la volta dei due uomini. Alessandro Grando estratto per terzo con i suoi sette schieramenti messi in ordine in questo modo: Lega Salvini Premier, Noi di Ladispoli, Io Apro Rinascimento Vittorio Sgarbi, Cuori Ladispoli, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lista Grando Sindaco. E Alessio Pascucci per quarto con Ladispoli Attiva, Onda Civica, Europa Verde, Pascucci Sindaco e Ladispoli Città. Verbale trasmesso, come da prassi, alla prefettura di Roma.


Si voterà anche nella città etrusca e il sorteggio ha sancito in ordine Elena Gubetti e le sue liste (Governo Civico, Pd, Anno Zero, Noi per Cerveteri e Cerveteri Domani). Poi Anna Lisa Belardinelli (Nuova Cerveteri, Uniti per Cerveteri, Io sto con Cerveteri, Civicamente e Belardinelli Sindaco) e Gianni Moscherini (Fratelli d’Italia, Lega Salvini, Capacità e Passione, Forza Italia, Trasparenza e Legalità e Cerveteri è Viva).


Dovrebbero essere almeno 60mila i potenziali elettori nei due comuni. Ma potrebbe essere forte anche l’astensionismo come 5 anni fa quando si recarono alle urne, sommando sempre le due città, poco più della metà tra gli aventi diritto. E poi c’è da considerare che si voterà soltanto domenica 12 giugno e non anche lunedì 13. Una novità rispetto al passato che viene anche contestata. «Una scelta folle quella di una unica giornata per l’election day – critica Giovanni Ardita, consigliere comunale di Ladispoli - accorpare 5 cinque quesiti referendari e le amministrative nella sola giornata di domenica 12 giugno vuol dire voler scoraggiare gli elettori. Non riesco ad immaginare come può una persona anziana leggere 5 schede sul referendum della giustizia e poi esprimere il voto per il sindaco, il voto di lista e per i consiglieri». Per Ardita il problema non sarà solo per gli anziani. «Lo avranno anche coloro che entreranno in cabina per la prima volta. Poi ci saranno lunghe file ai seggi e di conseguenza astensione tra tutti quelli che vedendo le persone in attesa rinunceranno ad un loro diritto, quello di votare. Coloro che lavorano nella ristorazione, così come negli stabilimenti balneari, rischiano poi di rimanere penalizzati dall’election day, e potendo votare solo di domenica, magari opteranno per l’astensione dopo una giornata di lavoro pieno pur di non mettersi in coda al seggio. Situazione diversa se si fosse votato anche il lunedì. Con questa folle decisione non si rispetta il principio della democrazia».


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