CIVITAVECCHIA - Fiumaretta è una discarica a cielo aperto e gli angeli della lotta al covid sono costretti ad effettuare i tamponi tra polvere e degrado. Ieri, dopo circa un mese, è stata asfaltata una porzione del piazzale sotto la tenda dove si trovano i container degli operatori sanitari che effettuano i test per rilevare la presenza del covid, pochi metri. Ad essere sinceri la situazione è abbastanza degradante. Una volta che si accede a Fiumaretta, superata la sbarra e la sede della Protezione civile si scende per una discesa e ci si trova subito di fronte ad una serie di casette in legno abbandonate e parzialmente marce, più in fondo un’automobile anch’essa abbandonata. A destra i container per effettuare i tamponi e la tensostruttura per fornire un po’ di ombra agli operatori. Il tutto sotto lo scheletro dell’edificio principale. Alla sinistra della tenda per i tamponi tre bagni chimici ad uso e consumo di utenti e operatori, senza nessuna copertura dai raggi del sole. Il tutto tra polvere e sporcizia, perché all’interno dell’edificio di Fiumaretta possiamo trovare centinaia di mastelli e secchi per la differenziata, faldoni di documenti marci, banchi, sedie, topi, passeggini, rifiuti vari e quant’altro. Insomma, una vera discarica. Situazione simile accanto ai bagni dove ci sono altri container, alcuni sfondati, con fascicoli su fascicoli di vecchi documenti, proprio vicino ad una barca abbandonata, tra sterpaglie e pezzi di muratura accatastati. Ciliegina sulla torta, un tubo che un coraggioso ha collegato al manicotto dell’acqua, avventurandosi nel marasma dell’edificio principale, per poter pulire con acqua corrente. Decisamente la situazione non è delle migliori.

©RIPRODUZIONE RISERVATA