FIUMICINO - A che punto sono i lavori per il potenziamento delle idrovore di Isola Sacra, zona sud di Fiumicino da anni prigionieri di vincoli idrogeologici? Una domanda che si pongono molti residenti, e che il senatore De Vecchis ha posto anche al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che, ripercorrendo tutte le tappe che hanno portato le Istituzioni locali a mettere dei vincoli sull'area, risponde così all'interrogazione parlamentare del senatore di Italexit.


Cingolani, nel documento, definisce l'area di «Isola Sacra, interessata dalla foce del fiume Tevere, dal punto di vista idrogeologico, un unicum nel panorama del territorio laziale, paragonabile per fragilità al delta del Po. Si può definire un territorio di bonifica, dove la regimazione delle acque meteoriche avviene per sollevamento meccanico e tramite una rete di canali realizzati dall'opera di bonifica per scopi irrigui a vocazione agricola che il compendio aveva nella prima metà del 1900».


Più recentemente, «risolta la problematica dell'inondazione da parte del Tevere con la conclusione ed il collaudo" della strada argine, "la forte pressione antropica ha spinto gli enti territoriali ad incrementare i livelli di conoscenza del rischio idraulico anche rispetto agli effetti di un potenziale evento sul reticolo secondario. La prima mappatura di tale rischio (2016) in carenza di studi specifici prevedeva, infatti, l'applicazione di metodi speditivi che, in via precauzionale e prudenziale, applicavano un principio di salvaguardia uniforme».


L'area di Isola Sacra, precisa il Ministro, "ai sensi del piano di assetto idrogeologico, ricade in una zona a rischio idrogeologico R4, ed è stata nel tempo oggetto di numerosi interventi che hanno visto impegnati la Regione Lazio, il Comune di Fiumicino e le altre amministrazioni competenti sul tratto terminale del fiume Tevere». Interventi, fa notare, che avevano il duplice obiettivo di mitigare due criticità: "la possibilità di esondazione in corrispondenza di passo della Sentinella e conseguente allagamento dei nuclei abitativi di Isola Sacra" e "la possibilità di esondazione in sinistra e destra idraulica del canale navigabile caratterizzata, prima della realizzazione degli specifici interventi e sulla base gli studi idraulici presi a riferimento, da valori non adeguati di franco idraulico». Cingolani ricorda quindi i quattro interventi effettuati dalle varie Istituzioni negli anni:


1) il Comune di Fiumicino ha realizzato e collaudato le opere di messa in sicurezza, costituite da opere fisse (consolidamenti e sopralzi arginali) e opere mobili (panconi), in destra e sinistra del canale navigabile, nel tratto compreso tra il ponte 2 Giugno e la foce, la cui presenza ha assicurato la declassificazione delle aree in destra idraulica del vettore idraulico;


2) la Regione Lazio (ex ARDIS) ha attuato una serie di interventi per il rifiorimento e il prolungamento delle scogliere in massi naturali di tipo basaltico, realizzate precedentemente dall'ufficio genio civile del Ministero dei lavori pubblici tra pas
so della Sentinella e il canale navigabile;


3) l'Autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta ha realizzato ulteriori opere, di messa in sicurezza idraulica, in destra e sinistra del canale navigabile, nel tratto compreso tra il ponte 2 Giugno e la passerella pedonale;


4) l'Autorità di bacino del fiume Tevere e la Regione Lazio (ex Ardis) hanno espresso il parere favorevole al progetto delle barriere provvisorie anti esondazione, da attuare in destra idraulica del tratto tra ponte 2 Giugno e passerella pedonale, nelle more dell'ultimazione delle definitive opere di messa in sicurezza previste. Cingolani ricorda anche la trafila, iniziata dalla Regione nel 2014, per la «realizzazione di un argine per la protezione delle edificazioni esistenti presso l'area». Lavori ultimati il 9 novembre 2018. Agli inizi di maggio del 2019 "è stato emesso il certificato di collaudo. Gli atti contabili relativi allo stato finale dei lavori sono stati approvati con determinazione G 17993 del 18 dicembre 2019». Un cantiere, quello della strada argine, che «rientrava tra quelli compresi nel programma di interventi urgenti per il riassetto territoriale delle aree a rischio idrogeologico» del costo complessivo di 3.228.145,81 euro. L'intervento relativo ai lavori di ristrutturazione e potenziamento dell'impianto idrovoro di Isola Sacra, invece, «è finalizzato alla riduzione del livello di pericolosità gravante sui territori". Ad oggi, l'impianto ha una capacità di smaltimento pari a 3,100 litri al secondo, "non sufficiente a sollevare le portate in arrivo e necessita, pertanto, di nuove pompe più affidabili e di maggiore portata. La verifica idraulica del canale emissario ha evidenziato che l'impianto idrovoro esistente potrà essere potenziato fino ad una portata massima pari a 7 metri cubi al secondo, corrispondente ad un tempo di ritorno di 30 anni, nella situazione attuale, e di 20 anni, nella situazione futura di espansione insediativa». Non solo: è «prevista anche una piccola stazione di sollevamento (quantità nominale 450 litri al secondo), da utilizzare in via emergenziale, in località passo della Sentinella per drenare la zona più depressa di Isola Sacra e maggiormente soggetta ad allagamenti e recapitare le acque mediante una condotta di scarico che corre lungo via Sernaglia della Battaglia al fiume Tevere». Nell'ottobre 2020 è stato «autorizzato il consorzio di bonifica litorale nord all'immediato espletamento della gara d'appalto. L'intervento sarà attuato dal consorzio di bonifica litorale nord che l'ha proposto e progettato». Ora, «queste opere, che hanno mitigato il rischio idraulico rispetto alla situazione precedente, necessitano di ulteriori interventi di sistemazione idraulica del territorio di Isola Sacra. Infatti è necessario ripristinare l'officiosità idraulica dei canali di bonifica e realizzare un ulteriore impianto idrovoro. A tale scopo, il bacino di Isola Sacra dovrà essere suddiviso in due sottobacini, dividendo le acque alte dalle acque basse e sarà necessario realizzare un nuovo impianto idrovoro, al fi
ne di garantire il sollevamento di una portata in arrivo corrispondente ad un tempo di ritorno di 100 anni». La rete delle acque alte continuerà a recapitare le acque all'attuale impianto idrovoro (via Coni Zugna), mentre la rete delle acque basse, previa inversione del verso di scorrimento di alcuni canali, recapiterà le acque drenate ad un nuovo impianto idrovoro in corrispondenza del passo della Sentinella, che dovrà avere una capacità di sollevamento pari a quella dell'impianto esistente potenziato (7 metri cubi al secondo) al fine di sollevare la portata centennale. La realizzazione del nuovo impianto idrovoro richiederà anche la ricalibratura (in particolare l'inversione di pendenza) del collettore delle acque basse, la cui pendenza media attualmente è pari a 0,2 per cento in direzione dell'impianto esistente. Ma in attesa di nuovi futuri finanziamenti per questo nuovo impianto, «si prevede la realizzazione di uno stralcio di opere che aumentano la funzionalità dell'impianto idrovoro esistente». In particolare:


a) ristrutturazione e potenziamento dell'impianto idrovoro esistente di Isola Sacra;


b) ripristino del rivestimento in CIS dell'ultimo tratto del collettore generale acque alte da via Coni Zugna fino alla vasca di arrivo dell'impianto;


c) sistemazione dell'argine sinistro del canale emissario (nel tratto a cielo aperto) dell'impianto idrovoro;


d) ripristino del sistema di protezione catodica del tratto intubato del canale emissario;


e) realizzazione di una stazione di sollevamento in via Sernaglia della Battaglia, località passo della Sentinella.


Il 7 febbraio 2020, fa notare Cingolari, «l'area vigilanza e bacini idrografici della Regione ha rilasciato il nulla osta favorevole in merito agli esiti delle elaborazioni idrauliche-idrologiche presentate dal Comune di Fiumicino con riferimento alla mappatura del rischio relativamente al reticolo secondario minore». Allo stesso modo è stato rilasciato «il nulla osta favorevole in merito agli esiti delle elaborazioni a fondamento del progetto di arginatura (opera completata e collaudata) proponendo all'Autorità di bacino distrettuale di revisionare la mappatura del rischio idraulico del reticolo primario». Nella stessa nota «si individuano gli ulteriori interventi per la riduzione e gestione del "rischio residuo” necessari alla definitiva messa in sicurezza dell'area di Isola Sacra».


«In conclusione, visto lo studio nel frattempo prodotto dai tecnici incaricati dalla Città di Fiumicino, la Regione Lazio ne ha condiviso le conclusioni, che prevedono l'uso di tecnologie innovative per l'implementazione di una modellistica raffinata ed adeguata alla specificità territoriale di Isola Sacra - prosegue Cingolani -. Attualmente è in corso di redazione la cartografia finale di mappatura del rischio idraulico, al fine della condivisione finale con l'Autorità di bacino dell'Appennino centrale».


Per quanto riguarda gli interventi di competenza del Ministero della Transizione Ecologica, Cingolani precisa «che l'intervento identificato dal codice ReNDiS 12IR004/G3, cui si f
a espresso riferimento nell'interrogazione, riguarda, i "lavori di ristrutturazione e potenziamento dell'impianto idrovoro di Isola Sacra" (importo 3.000.000 euro). L'intervento indicato nella tabella C del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2015 concerne il piano stralcio per le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta al rischio di alluvioni, e si configura fra gli interventi identificati e considerati prioritari, ma ricadenti in area programmatica, quindi, non coperti da finanziamento». «Successivamente, con il decreto direttoriale n. 418 del 9 agosto 2018, il Ministero ha finanziato la sola progettazione del suddetto intervento, fino al livello esecutivo, per 44.955 euro, attivando il "fondo progettazione”, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 luglio 2016. Da ultimo, l'intervento è stato integralmente finanziato a seguito della sottoscrizione, tra questo Ministero e Regione Lazio, del secondo atto integrativo all'accordo di programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico sottoscritto in data 15 luglio 2010 (cosiddetto piano stralcio 2020). Consequenzialmente - conclude -, con il decreto direttoriale n. 123 del 29 ottobre 2020, si è provveduto a trasferire, a favore del presidente della Regione in qualità di commissario di governo per il dissesto idrogeologico, le risorse che coprono integralmente gli importi degli interventi compresi nell'atto integrativo, tra i quali vi è quello in argomento. Sulla scorta di quanto comunicato formalmente dalla Regione, la pubblicazione del bando di gara dei lavori è prevista entro 5 mesi dal trasferimento delle risorse».


«Abbiamo dato tempi tecnici per una risposta positiva ma dopo molti mesi ancora non abbiamo visto un piano o un progetto di realizzazione da parte del Comune e Regione», il commento finale del senatore De Vecchis.