FRANCESCO BALDINI

CIVITAVECCHIA - La delibera sul Marina Yachting dal cassetto del presidente Emanuela Mari finirà direttamente in consiglio comunale: l’inedita formazione composta da Fratelli d’Italia, Svolta e M5S ha richiesto la convocazione di un consiglio comunale sulla delibera per la “Realizzazione di un approdo turistico all’interno del porto di Civitavecchia - Riconoscimento di interesse pubblico”.

La richiesta è stata protocollata ieri con le firme dei consiglieri comunali pentastellati Enzo D’Antò, Daniela Lucernoni e Alessandra Lecis, dei meloniani Vincenzo Palombo e Giancarlo Frascarelli e del capogruppo della Svolta Fabiana Attig.

Parliamo dell’ormai nota proposta di delibera 41 del 13 aprile 2022, che giace in un cassetto, in attesa di essere assegnata alla commissione competente. Un altro capitolo nella storia infinita del Roma Marina yachting, iniziata nel 2015.

«Abbiamo deciso di presentare la richiesta di consiglio - ha spiegato Fabiana Attig - perché per noi questa vicenda ha dell’assurdo. Da una parte abbiamo il Comune che cerca di cambiare il volto della città grazie ai fondi del Pnrr e inserire Civitavecchia nell’importante circuito del turismo, poi, dall’altra parte, c’è una delibera, il cui relatore è il sindaco
Ernesto Tedesco , di grande importanza per il futuro della città, che gira da quasi un mese senza essere assegnata. Per questo, dopo gli articoli della Provincia, abbiamo autoconvocato il consiglio comunale sul tema, a maggior ragione ora che stiamo uscendo da una pandemia che ha messo in ginocchio l’economia, soprattutto - sottolinea il capogruppo della Svolta - lato crociere e con la minaccia dei progetti di Royal Caribbean che stanno prendendo piede nel porto turistico di Fiumicino: non c’è più un attimo da perdere».

Nel corso della visita dei giorni scorsi del viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli in porto, davanti anche al presidente dell’Adsp Pino Musolino, il Sindaco ha rassicurato sull’importanza di questo progetto per l’amministrazione comunale. Parole che finora sembrano smentite dai fatti e dal comportamento di un importante pezzo di maggioranza, come scritto nero su bianco da Forza Italia, a sostegno della posizione di attesa della presidente Mari, ora superata e resa irrilevante dall’iniziativa dei 6 consiglieri comunali che obbliga la presidente a convocare il consiglio entro 20 giorni.

Ma la surreale vicenda politica a cui stiamo assistendo pare essere solo all’inizio.

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