SANTA MARINELLA - Sul tema della qualità dell’aria interviene Pietro Tidei, presidente dell’Osservatorio ambientale, il consorzio tra i sei comuni di Civitavecchia, Tarquinia, Tolfa, Allumiere, Monte Romano e Santa Marinella: «Le vicende dell’Ucraina suggeriscono che non ci sbarazzeremo tanto presto né tanto facilmente del carbone», afferma Tidei.

«In questa situazione - afferma il presidente dell’assemblea - l’Osservatorio ambientale tra i sei comuni ha intenzione di innalzare il livello di guardia sul monitoraggio dell’aria».

In attesa della nomina di un direttore scientifico (su indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità),«la nostra preoccupazione è stata verificare, da subito, se tra prima e dopo la guerra in Ucraina le emissioni degli inquinanti siano cambiate in relazione agli eventuali incrementi della produzione della centrale - spiega Tidei - I risultati sono parzialmente rassicuranti per quanto riguarda i composti dell’azoto, mentre le polveri sottili hanno in effetti registrato un aumento di circa il 25% in tutti i comuni. Per il biossido di zolfo dati particolarmente significativi sono stati registrati solo da due delle quattro centraline di Civitavecchi».

«Sono stati inoltre focalizzati anche i picchi più rilevanti – continua il presidente dell’Osservatorio Pietro Tidei – come, solo a titolo di esempio, le ricadute dei composti azotati tra le ore 20 e le ore 23 del 26 marzo o il picco di SO2 registrato il giorno prima tra le 15 e le 17».

«Si tratta di episodi che hanno innalzato la media settimanale delle emissioni e che hanno bisogno di un raffronto con i dati metereologici», spiega inoltre il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei.

“Sono certo che in poco tempo arriveremo a prevedere i picchi di inquinamento anziché registrarli soltanto - aggiunge - lavorando contemporaneamente sul versante della comunicazione dei dati – affonda il presidente dell’Osservatorio Ambientale Pietro Tidei – perché l’attuale classificazione dell’aria (buona, mediocre…) sembra una pagella scolastica mentre quella puntuale sui dati delle singole centraline tratta l’aria come se fosse una questione di quartiere”.

Insomma siamo di fronte ad una comunicazione non centrata e poco pertinente – conclude Pietro Tidei - che va profondamente rivisitata, soprattutto perché, così come è, non fa crescere la coscienza ambientale della comunità che è il primo obiettivo dell’Osservatorio che ho l’onore di presiedere”.

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