LADISPOLI – È stato convalidato l’arresto dal gip di Civitavecchia per Fabrizio Angeloni, l'uomo che giovedì mattina dopo le 7 ha accoltellato la moglie e la figlia prima di tentare di togliersi la vita colpendosi all’addome con la stessa lama. Il dipendente dell’Istituto di fisica nucleare di Roma è ancora ricoverato al Policlinico Gemelli, è intubato ma non è in pericolo di vita. Continua ad essere piantonato dagli agenti della Polizia penitenziaria. Pesante l’accusa nei suoi confronti: duplice tentato omicidio aggravato. La moglie Silvia Antoniozzi, coetanea di 49 anni, lotta tra la vita e la morte al San Camillo, mentre la figlia, 16enne, è al Bambino Gesù di Palidoro, grave ma per fortuna anche lei fuori pericolo. L’indagine è affidata ai carabinieri della Compagnia di Civitavecchia che stanno cercando di ricostruire quei momenti drammatici anche con l’aiuto dei vicini di casa che già prima di giovedì avevano ricevuto la visita di Angeloni. «Era venuto da noi a casa per sfogarsi e dirci che non accettava la fine della storia. Aveva il sospetto che la moglie potesse avere un’altra relazione. Insomma non si dava pace», è il racconto di un inquilino. Dalle conversazioni sui telefonini acquisite dagli inquirenti però non ci sarebbero riscontri su eventuali altre relazioni, il che fa pensare più ad un’ossessione di Angeloni nei confronti della moglie, proprio perché non voleva più accettare che il loro rapporto sentimentale fosse ormai alla fine. Tutti aspetti che naturalmente verranno chiariti dagli stessi carabinieri che non appena le condizioni dei diretti interessati miglioreranno, potrebbero procedere con gli interrogatori. Al momento è importante quanto emerso dai vicini ma anche dalla figlia stessa che ha detto ai carabinieri, e ai soccorritori, in quegli istanti concitati, che ad assalirle era stato il padre.

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