CERVETERI - La città etrusca al quarto posto a livello nazionale, tra i comuni medi, per indice del dono (di organi per il trapianto, ndr). Il dato è stato elaborato dal Centro nazionale trapianti. Secondo il report, relativo al 2021, donazioni e trapianti di organi, tessuti e cellule sono tornati ai livelli di prima della pandemia. Dopo la brusca frenata del 2020, quando l'impatto della prima ondata del covid aveva portato a un calo complessivo del 10%, nel 2021 la rete trapianti è riuscita a riorganizzare la propria attività nel nuovo contesto dell'emergenza e a recuperare completamente, segnando un +12,1% sul fronte delle donazioni di organi e del 9,9% su quello dei trapianti. Tra i piccoli Comuni, Geraci Siculo ha conquistato il primo posto con un punteggio di 91,84 su 100, il più alto d'Italia, davanti a un altro piccolo comune meridionale, Longano, in provincia di Isernia, e a Cardedu, nel nuorese. Subito sotto al podio, al quarto posto a livello nazionale, c'è Cerveteri. «L'incide del dono elaborato dal Centro nazionale trapianti individua nella Regione Lazio i comuni piccoli e medi come maggiormente generosi», ha commentato l'assessore alla sanità della Pisana, Alessio D'Amato. «Colloca la provincia di Rieti al di sopra della media nazionale con un indice uguale a quello della provincia di Milano. Vanno molto bene, e li ringrazio della generosità, i Comuni di Cerveteri, al quarto posto a livello nazionale, tra i comuni medi, il Comune di Formia al sesto posto. Nella nostra Regione - ha proseguito D'Amato - i primi tre comuni con un indice di dono superiore alla media nazionale sono tre piccoli comuni uno in Ciociaria, Picinisco uno nel reatino Poggio San Lorenzo e uno Gradoli nella Tuscia. È importante che prosegua l’impegno profuso dai comuni della nostra regione nella gestione complessiva del servizio di registrazione della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti in occasione del rilascio della Carta d’identità elettronica. Donare - ha concluso D'Amato - è un gesto di generosità e amore nei confronti della collettività ed è particolarmente importante per il Servizio sanitario regionale e per la nostra rete trapianti per salvare vite».


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