ALLUMIERE - Su Concorsopoli la Procura di Civitavecchia ha chiesto ed ottenuto dal gip Paola Petti l’archiviazione per il sindaco Antonio Pasquini. Nei giorni scorsi il pm titolare dell’inchiesta, Alessandro Gentile, ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per 6 persone, tra cui non figurava il primo cittadino di Allumiere.

Secondo l’accusa infatti, a rispondere - a vario titolo - delle accuse di falso ideologico, rivelazione del segreto di ufficio e favoreggiamento dovrebbero essere il presidente della commissione Andrea Mori (per il quale è già iniziato il processo, in un procedimento parallelo che vede imputato solo lui), gli altri due componenti della stessa commissione giudicatrice, Riccardo Rapalli ed Elpidio Bucci, due dei vincitori del concorso, che oggi lavorano ad Allumiere, Fabrizio Sale,  Mirko Cipolletti e la fidanzata di quest’ultimo Sara Cardaccio che, pur non avendo partecipato al concorso, avrebbe - secondo l’ipotesi accusatoria - aiutato il compagno.

Prosciolti da ogni accusa invece la moglie di Mori, docente di lingue straniere che aveva giudicato le prove di inglese, e Massimiliano Magri, ex collaboratore del sindaco di Civitavecchia Tedesco, poi assunto in Regione, per il quale in un primo momento era stato ipotizzato un favoreggiamento a beneficio di Mori, che poi evidentemente lo stesso magistrato non ha ritenuto essere suffragato dall’esame dei telefoni sequestrati.

È certamente più significativa l'archiviazione nei confronti del sindaco Pasquini, sia per come era partita tutta l’inchiesta (con le dimissioni del presidente del Consiglio Regionale Mauro Buschini, presso il cui ufficio lavoravano lo stesso Pasquini e diversi partecipanti al concorso, poi assunti proprio in Regione o in altri comuni) che per la testimonianza di una persona che avrebbe sostenuto di aver ricevuto dallo stesso Pasquini le domande da dare poi al figlio per il concorso.

Il pm Alessandro Gentile evidentemente ha poi ritenuto valide le argomentazioni del figlio della donna, che quando è stato interrogato dal magistrato ha dichiarato che sul foglio consegnato dal sindaco alla madre non c'erano le domande del concorso, ma semplicemente alcuni argomenti da studiare sui quali avrebbe potuto vertere la prova da sostenere.

Lunedì scorso il giudice per le indagini preliminari Paola Petti ha accolto l'istanza del sostituto procuratore della Repubblica di archiviare  la posizione del primo cittadino, in un primo momento ritenuta centrale soprattutto nell’eventuale collegamento con i candidati che lavoravano con lui alla Pisana e con i quali è stato acclarato come Mori non abbia avuto alcun tipo di contatto.

Quindi, alla luce di questi fatti, o la Concorsopoli di fatto non è mai esistita, se non per i casi (la cui sussistenza è tutta da dimostrare in sede di dibattimento) che hanno portato al processo per il presidente della Commissione, oppure si evincerebbe che quest’ultimo sarebbe stato il principale, se non l’unico regista ed attuatore di una operazione in grado di garantire il posto a decine di persone sparse per tutta le regione. Non è chiaro in cambio di quali utilità, così come non è chiaro perché le persone che accusano Mori di averle favorite non siano state a loro volta indagate e imputate e possano continuare a lavorare nella pubblica amministrazione come se niente fosse.

Il giudice Petti ha fissato per il 6 ottobre prossimo la data della camera di consiglio per decidere se rinviare a giudizio o meno i 6 indagati rimasti.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA – Con riferimento ai soggetti indagati si evidenzia nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.

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