CIVITAVECCHIA - Interrogato per ore, trattenuto in commissariato perché sospettato di aver ucciso la moglie, di averla strangolata o soffocata con un sacchetto di plastica.

[caption id="attachment_409574" align="alignleft" width="345"] Gaetano Notargiacomo[/caption]

Gaetano Notargiacomo, ferroviere in pensione di settantatré anni, ha respinto ogni accusa: i poliziotti del commissariato di viale della Vittoria e quelli della squadra mobile di Roma, hanno provato in ogni modo a metterlo alle corde, fin dalla tarda mattina di ieri, quando è stato rinvenuto il cadavere di Inirida Roa, venezuelana di quarantacinque anni, nel suo appartamento in via Fratelli Cervi 25. Una relazione burrascosa durata anni, due figli a completare una famiglia all’apparenza normalissima, senza alcun segnale in grado di far pensare a risvolti violenti tra le mura domestiche.

E invece chi conosceva Inirida, chi aveva avuto modo di ascoltare la sua storia, sapeva che quel contesto non era certo invidiabile. Sapeva di episodi violenti in famiglia, come pure di una denuncia che la 45enne aveva presentato all’Autorità giudiziaria contro suo marito.

Una denuncia che però aveva ritirato - come racconta l’avvocato della donna in un commosso ricordo della sua assistita sui social network - nonostante glielo avessero ampiamente sconsigliato. Aveva creduto al suo uomo, aveva anteposto la famiglia e i figli alla sua incolumità. E ha pagato con la vita.

La Polizia è impegnata da ore nel tentativo di ricostruire le ultime ore di vita della 45enne, trovata morta in casa, soffocata con un sacchetto di plastica: un’informativa dettagliata, trasmessa al pm Katia Marino, nella quale si parte proprio da quella strana richiesta di aiuto arrivata ieri mattina da un uomo che telefona al 112 sostenendo di aver trovato la moglie morta.

Lo stesso uomo che nel giro di pochi minuti passa da soccorritore a indiziato, se non altro per via di strani segni sul suo corpo, compatibili presumibilmente con una colluttazione.

Gli investigatori vanno fino in fondo, non mollano. Anche il sostituto procuratore Katia Marino ha voluto ascoltare dalla voce dell’indiziato il racconto relativo al ritrovamento del cadavere di sua moglie - e lo ha fatto in presenza dell’avvocato nominato dall’uomo - così da avere un quadro ancora più chiaro dell’accaduto.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA – Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono effettuate indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevon b le fino alla condanna definitiva.

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