CIVITAVECCHIA - Si trova ancora in commissariato, trattenuto perché sospettato di aver ucciso la moglie, il 73enne civitavecchiese Gaetano Notargiacomo, residente in via Fratelli Cervi 25, dove questa mattina è stato rinvenuto il corpo senza vita della donna.

La vittima si chiamava Inirida Roa Sierra. La donna, di origine venezuelana, aveva compiuto 45 anni a gennaio e da qualche anno era sposata con Notargiacomo, ferroviere pensionato.

Da una prima ricostruzione, sarebbe stato l’uomo a chiamare i soccorsi, mostrando loro dei tagli sulle braccia, a suo dire causati dalla compagna, trovata con un sacchetto di plastica sulla testa.

[caption id="attachment_409451" align="alignleft" width="150"] Gaetano Notargiacomo (Foto da Facebook)[/caption]

La versione dell’uomo da subito non ha convinto gli agenti del commissariato di Polizia di Civitavecchia, diretti dal dottor Luca Pipitone, intervenuti sul posto, raggiunti più tardi da uomini della Squadra Mobile di Roma, specializzati in questo tipo di crimini.

Le prime indiscrezioni parlano di un uomo molto violento che a quanto pare in passato avrebbe picchiato  la donna.

Due anni fa circa i servizi sociali del Comune di Civitavecchia avrebbero tolto dalla custodia della coppia due figli. Poco dopo la donna fu trasferita in una struttura protetta impedendo all’uomo di continuare nei maltrattamenti. A quanto pare però lei deve essere tornata a vivere con lui visto il tragico epilogo della vicenda.

La donna era "ben voluta nel quartiere" raccontano i vicini, "mandava messaggi WhatsApp alle signore anziane del quartiere con buongiorno e buonanotte prima di dormire".

(SEGUE)

PRESUNZIONE DI INNOCENZA – Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono effettuate indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.