Promuovere i porti del Lazio ed illustrare gli investimenti programmati e futuri per rendere gli scali laziali sempre più efficienti e

sostenibili. Questo al centro della tavola rotonda nella sede dell’Ambasciata Italiana in Grosvenor Square a Londra, organizzata dalla filiale londinese di Intergroup, società di logistica integrata dal 1986, insieme all’Adsp del Mar Tirreno Centro Settentrionale e moderata dal giornalista

del Sole 24Ore Simone Filippetti. Presenti
Alessandro Panaro
, responsabile dell’area di Ricerca marittima e di Economia mediterranea del Centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Srm), il presidente dell’Authority
Pino Musolino
,
Pietro Di Sarno
, amministratore delegato Intergroup,
Paolo Taticchi
, professore della Ucl

e
Alessandro Belluzzo
, presidente della Camera di Commercio Italiana in Uk. Durante l’evento, patrocinato tra gli altri anche dal

MIMS - Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili e Regione Lazio, sono stati trattati temi come l’importanza dei porti a supporto delle aziende Italiane, la sostenibilità, le risorse messe a disposizione dal Pnrr e non solo, e la crescente domanda di digitalizzazione nella logistica. «Il trasporto via mare rimane importantissimo per l’economia italiana - has spiegato Panaro - basti pensare che nel 2021 un terzo del totale dell’import- export italiano è passato via mare, per un valore di oltre 206 miliardi, con una crescita dell’8,4% del traffico merci rispetto al

2020». L’intervento si è poi concentrato sugli scali laziali, grazie ai quali è possibile il 23% dell’import/export della regione

nei più diversi settori (

mezzi di trasporto, prodotti chimici,

metalli, prodotti petroliferi raffinati, macchinari e apparecchi,

prodotti alimentari e bevande) sui quali bisogna però investire per renderli sempre più

competitivi a livello mondiale. « Condizione necessaria – ha aggiunto Panaro

- è che i porti diventino 6.0, ovvero scali moderni in grado di favorire la crescita di un territorio attraverso il valore aggiunto delle attività marittime e logistiche, basando

la propria strategia sui principali asset di crescita competitiva: innovazione, sostenibilità, intermodalità, internazionalizzazione e ZLS». È stato quindi il presidente Musolino ad illustrare un piano strategico degli investimenti necessari a completare le opere dei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta da un miliardo di euro. Di recenti investimenti ha parlato anche Pietro Di Sarno. « Solo negli ultimi 12 mesi

abbiamo investito privatamente circa 7 milioni di euro per rendere gli scali laziali in cui lavoriamo dei “Green Ports” - ha spiegato -una nuova gru elettrica in arrivo a giugno e la realizzazione del Green&Blue Terminal, di recente inaugurato, primo terminal in Italia dentro un’area portuale autorizzato per la movimentazione dei combustibili alternativi e prodotti derivati della Circular Economy. Continuiamo a credere - ha concluso - nella nostra filiale di Londra, sbocco necessario e strategico per i mercati internazionali in tutti i settori in cui operiamo». «Oggi - ha quindi aggiunto il professor Taticchi - siamo nel mezzo della tempesta perfetta: la competitività delle aziende si gioca sulla capacità di ridisegnare i propri modelli di business e gestire la transizione digitale ed economica. Ingredienti di successo sono la creazione di ecosistemi di supporto, e la capacità di comprendere il mindset degli altri stakeholders». Per ultimo ha parlato il Presidente della Camera di Commercio Italiana in UK , Alessandro Belluzzo, che ha confermato l’importanza di un sistema logistico e portuale

efficiente per tutte le imprese italiane che operano in UK che non si sono lasciate spaventare dalla Brexit per le loro esportazioni.


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