Non aveva un carattere facile, né faceva nulla per stare apparire più simpatico o piacere alla gente.
Era Marco Palomba. Anzi, dal 2005, era Marco Palomba Revello, come scriveva lui stesso sul suo profilo social, grazie ad una legge voluta da Silvio Berlusconi, suo modello imprenditoriale per Fininvest ma soprattutto per i trionfi alla guida del Milan, sua squadra del cuore al punto da meritarsi, da presidente del Civitavecchia calcio, l'appellativo giornalistico di "Palombasten", coniato da Giampiero Romiti sulle colonne de Il Tempo.

Revello come l'azienda di famiglia, la più antica agenzia marittima del porto di Civitavecchia, nata nel 1888, di cui Marco nel 1990 rimase l'unico proprietario.

Prima di allora, se ne era occupato fin dal 1971, ma negli anni 80 aveva diversificato, come a lui piaceva fare, entrando anche nel settore auto e diventando concessionario della Fiat, dopo un nome storico come Giovanni Maria Fattori (anche per il calcio, dove Fattori era stato "Il" Presidente). L'avventura non durò molto, in entrambi i settori, e agli inizi degli anni '90 Palomba dimostrò il meglio di sé e delle sue doti che ne hanno fatto uno dei pochi veri imprenditori del porto di Civitavecchia: in pochi anni voltò pagine, ripartì con la creazione di nuove aziende del gruppo, facendo leva sul suo eccellente intuito imprenditoriale che lo portò prima a lanciare, per Civitavecchia, la sfida delle crociere e poi a rivoluzionare la figura stessa dell'agenzia marittima, formando le figure professionali che dal 2000 sono poi state le più richieste dalle compagnie armatoriali, per i servizi che erano in grado di offrire e che Palomba aveva "immaginato" con qualche lustro di anticipo.

Per anni ebbe il monopolio quasi assoluto delle crociere a Civitavecchia, quando ancora era una fatica titanica convincere gli armatori a scalare un porto in cui i turisti sbarcavano in mezzo al caolino.

Capì con largo anticipo che si sarebbe aperto un nuovo business in città per il turn-around di passeggeri ed equipaggi e si inventò letteralmente l'Hotel San Giorgio, un gioiello in pieno centro, dove prima sorgevano un condominio ed una pizzeria. Aprì sedi ed uffici oltre-oceano, e nel frattempo come impresa lavorò per Tirrenia e poi per Grandi Navi Veloci,  intuendo di dover diversificare nuovamente rispetto alle crociere, persa la battaglia che portò alla nascita di Rct con il coinvolgimento diretto dei giganti Carnival, Royal Caribbean e Msc voluto da Gianni Moscherini.

Con lo stesso Moscherini ebbe scontri feroci, ma a conti fatti erano molto simili: genio e sregolatezza nel dna. Due "visionari" capaci di grandi intuizioni. E per, quanto riguarda Marco Palomba Revello, un imprenditore che sapeva cosa fosse ed accettava il rischio di impresa, come (giustamente) connaturato al ruolo.

Che per lui è stato comunque e sempre un ruolo da protagonista. (m.g.)