CIVITAVECCHIA -Subito dopo non aver partecipato alla gara per il capacity market con Tvn, ENel incassa il parere favorevole della Commissione Via per la trasformazione a gas della centrale e il decreto del Governo per massimizzarne l'utilizzo a carbone, a causa della guerra in Ucraina. Un combinato disposto che nel breve e nel medio periodo rischia seriamente di riporre nel cassetto ogni progetto alternativo per il sito e non solo.

La Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA e VAS ha espresso parere favorevole, con 9 prescrizioni, per la trasformazione a gas di Torre Valdaliga Nord. La commissione si è espressa lo scorso 25 febbraio, subito prima che il premier Draghi, in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, dichiarasse la decisione del Governo di riaprire le centrali a carbone già chiuse e di rimettere a piena potenza quelle ancora in attività, come Tvn.

Il parere positivo è sottoposto a 9 condizioni, di cui 5 ante operam relative alla progettazione (monitoraggio e verifica delle interferenze con le acque di falda, sistemi di mitigazione del rischio di inondazione da maremoto, caratterizzazione degli escavi per il loro riutilizzo), al monitoraggio della salute (presentare il profilo di salute pre-esercizio per il solo Comune di Allumiere, come riferimento per il monitoraggio post-operam) ed alle compensazioni (Enel prima dell’avvio del cantiere dovrà individuare interventi compensativi per le zone circostanti: bonifico e riqualificazione del tratto costiero a nord del porticciolo e nel Monumento naturale della Frasca, riordino bioecologico dei 40 ettari di bosco realizzati nel 2014 con dimissione dei 2 serbatoi residui, piantumazione di nuovi alberi nel sito della centrale, bioedilizia e uso di legno certificato in tutte le nuove costruzioni. La progettazione degli interventi di compensazione con la definizione del cronoprogramma dovranno essere prodotti prima della progettazione esecutiva, con il coinvolgimento degli enti territoriali. Una prescrizione in corso d’opera riguarda il rumore per le attività di cantiere, mentre le altre condizioni sono post-operam: relazione annuale sulla quantità di emissione di anidride carbonica, sistema di monitoraggio in continuo dell’ammoniaca e di PM 2.5 da affidare ad Arpa Lazio.

Prescritto anche uno studio epidemiologico a coorte storica, a partire dal 2000, studiando per ciascun individuo l’esposizione alle emissioni, lo stato in vita, la mortalità ed i ricoveri per causa.

Intanto, nel provvedimento varato lunedì dal Governo si legge che per rendere concretamente operative le misure, Terna, in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale, dovrà predisporre un programma di massimizzazione dell’impiego degli impianti di generazione di energia elettrica con potenza superiore a 300 Megawatt che utilizzino carbone o olio combustibile, per il periodo stimato di durata dell’emergenza”.

La norma prevede che agli impianti si applicheranno limiti europei di emissioni di anidride carbonica meno restrittivi di quelli nazionali. Insomma, Tvn potrà continuare a funzionare a pieno regime a carbone. E lo scenario internazionale attuale, che prefigura, al di là dell’aspetto bellico, tempi particolarmente lunghi per arrivare ad una soluzione politica in grado di spegnere tutte le tensioni, lascia supporre che il momento dell’addio alle centrali a carbone sarà probabilmente fatto slittare ad oltre il 31 dicembre 2025.

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