CIVITAVECCHIA - C’è preoccupazione al Pincio per quanto riguarda l’inchiesta della Guardia di finanza che ha portato a sette avvisi di garanzia notificati a cinque imprenditori e due tecnici comunali.

Che gli uffici arrivino ad assumere decisioni così rilevanti in merito ad appalti pubblici senza un chiaro indirizzo politico, appare quantomeno anomalo. Eppure l’inchiesta non ha toccato, almeno in questa fase, gli amministratori comunali, né la stazione appaltante a cui era demandato il compito di istruire le gare.

Tuttavia le informazioni di garanzia notificate per il prolungamento delle indagini, unite forse alle altre notizie delle scorse settimane circa attività di indagine riguardanti vari uffici e assessorati, avrebbero indotto qualche esponente politico a prendere addirittura precauzioni per gli strumenti di comunicazione adottati, dotandosi di apparecchiature in grado di inibire le radiofrequenze.

Questo almeno racconta “radio Pincio”, insieme ad episodi grotteschi riguardanti allontanamenti repentini dagli uffici al solo suono di una sirena di passaggio, che ricordano tanto le confessioni scottanti fatte da politici della prima Repubblica al citofono quando un finanziere, in epoca di Mani Pulite, si presentava magari solo per una semplice notifica.

Ma tra i racconti e la realtà c’è una bella differenza e rimanendo alle carte, le risultanze investigative delle fiamme gialle vedono ad oggi sette persone sotto indagine per l’ipotesi di turbativa d’asta. Bisognerà aspettare qualche giorno per capire se l’inchiesta si allargherà anche ad altre figure.

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