Uno sguardo sul mondo Il verdetto Rittenhouse divide gli Stati Uniti
ETTORE SALADINI
Il 19 novembre, Kyle Rittenhouse è stato assolto. Il giovane statunitense, nell’agosto del 2020, armato di fucile aveva sparato a tre persone, ferendone una e uccidendone due durante le proteste del movimento Black Lives Matter a Kenosha, in Wisconsin. La giuria ha accettato la versione dell’imputato, confermando che il diciottenne, ai tempi diciassettenne, avesse agito per legittima difesa in un momento concitato della manifestazione. Rittenhouse, dopo la sparatoria, si è trasformato da anonimo diciassettenne dell’Illinois rurale a simbolo nazionale. L’opinione pubblica americana si è spaccata intorno alla sua figura. Una parte di America è rimasta inorridita dalle immagini di un adolescente che imbraccia un fucile semiautomatico durante delle manifestazioni di giustizia razziale. Un’altra America ha visto solamente un giovane ragazzo pronto a difendere e a mantenere la pace nella sua nazione. Il caso è diventato dunque terreno di scontro politico, con i conservatori pronti a difendere la nozione di legittima difesa e i liberali pronti a contrastarli al grido di fallimento del sistema giuridico statunitense.
Lo stesso presidente Joe Biden ha dichiarato che «l’assoluzione ha provocato rabbia e preoccupazione in tanti americani» compreso sé stesso. Ma ha ribadito come il sistema giudiziario debba essere difeso e accettato. Ad infiammare il dibattito negli Stati Uniti si aggiungono anche i diritti delle armi. Infatti, alcuni giorni prima che Rittenhouse fosse assolto per omicidio, il giudice ha ritirato un’accusa: quella per possesso illegale di un fucile semiautomatico in stile militare. È un promemoria significativo. Oltre alle questioni polarizzanti della razza e della legittima difesa, ha sottolineato la crescente diffusione delle armi nelle strade degli USA e del fallimento degli sforzi per attuare nuove restrizioni. Mentre il governo tenta di arginarne la vendita, gli acquisti di armi e munizioni sono a livelli record. La corsa alle munizioni è diventata talmente frenetica che i proprietari di negozi di armi hanno dovuto respingere i cacciatori in partenza per la stagione di caccia invernale. Ad aggravare la situazione è intervenuta anche la proliferazione di armi fantasma, armi non registrate e costruite amatorialmente a casa, che stanno raggiungendo livelli epidemici in tutta la nazione.