Con due figli e sfrattata di casa, le Nazioni Unite bacchettano l’Italia
FIUMICINO – Lei, sola con due bambine. Ha perso il lavoro precario e la possibilità di pagare l’affitto. Si chiama Luana, e lei, come tante altre famiglie in Italia, ora si trova a dover affrontare uno sfratto. A puntare i riflettori sulla vicenda della donna di Fiumicino, che ha visto le Nazioni Unite, ancora una volta, bacchettare il governo italiano, è il segretario Nazionale Unione Inquilini, Wlater De Cesaris.
«La storia di Luana è comune a migliaia di famiglie in Italia, lei sola con due bambine ha perso il lavoro precario e la possibilità di pagare l’affitto. Una spirale nella quale sono precipitate tante persone alle quali le amministrazioni non sono in grado di garantire il passaggio di casa in casa sancito invece dal diritto internazionale», spiega Emanuela Isopo segretaria di Unione Inquilini Fiumicino.
«Nel nostro Paese, anche nelle città più piccole, mancano politiche abitative strutturali. Luana infatti avrebbe diritto alla casa popolare, si trova infatti nella graduatoria pubblica, e nonostante Fiumicino abbia un patrimonio di 700 alloggi questi non sono sufficienti a soddisfare il bisogno degli aventi diritto, se aggiungiamo a questo che da due anni non vengono effettuate assegnazioni di alloggi di edilizia residenziale pubblica lo scenario è ancora più preoccupante», prosegue Isopo.
«Abbiamo fatto un primo passo verso la legalità grazie a Unione Inquilini e l’Alleanza Internazionale degli Abitanti che tra mille difficoltà sono riuscite a sottoporre la questione all’Onu. Ora con Luana attenderemo il 24 novembre l’intervento dell’ufficiale giudiziario, ma soprattutto l’intervento del Governo italiano e del Sindaco Montino che deve rispettare la sentenza proponendo alla famiglia un alloggio adeguato», conclude.