Le prova tutte il consigliere comunale pur di mettere fine all'annosa vicenda Usi civici, Petrelli scrive al Papa
CIVITAVECCHIA – Il consigliere comunale Vittorio Petrelli scrive al papa per chiedere un aiuto al Santo padre sugli usi civici.
“Con questa lettera – ha detto Petrelli – che ho inviato ieri al Santo Padre ho voluto richiamare l’attenzione che il problema esiste, che è una vera e propria ingiustizia nella quale ci sono 1500 famiglie che possono beneficiare di una sentenza (Antonelli) passato in giudicato e che gli viene impedita nonostante numerose istanze di autotutela ignorate sulle quali persino l’ex Difensore civico non si è pronunciato. Chissà che papa Francesco (che recentemente ha incontrato il presidente Zingaretti) non riesca in quelle in cui molte istituzioni e rappresentanti istituzionali stanno mancando da tempo”.
Petrelli spiega che “nonostante si siano registrate sentenze favorevoli ai cittadini che sono ricorse alla via giudiziaria il problema rimane nella sua interezza perché l’Università agraria le ha appellate tutte e sta utilizzando tutti i meandri del nostro ordinamento giuridico per rimandare qualsiasi giudizio finale. Nonostante siano state dichiarate illegittime le certificazioni onerose dell’ente di fatto notai e banche vogliono esser certi di rilasciare rogiti o mutui su immobili prive del vincolo e chi meglio dell’Università agraria può attestare la non esistenza sull’ex Tenuta delle Mortelle che corrisponde oggi ad una zona densamente abitata visto che la Regione Lazio si comporta da Ponzio Pilato rimandando di adottare provvedimenti al termine dei procedimenti giudiziari nonostante si sia impegnata pubblicamente (Capo di gabinetto Albino Ruberti) a realizzare una nuova perizia demaniale considerato che le due ufficiali Rossi e Monaci), giacenti alla Direzione regionale sono state superate nei fatti dalla documentazione che è stata consegnata a tutti gli organi istituzionali. Assistiamo alla beffa che sii fanno le elezioni in tutta Italia ma non si riesce a farle fare all’Università agraria con il beneplacito della Regione Lazio nonostante ci siano iscritti che stanno ricorrendo alle vie legali. Il problema – conclude Petrelli – rimane e lo sanno bene le 5mila famiglie che subiscono questa ingiustizia”.