Rassegna stampa IL DIARIO. La doppia opzione di Tedesco per uscire dallo stallo
La situazione di stallo a palazzo del Pincio continua.
E a meno di clamorose sorprese notturne continuerà anche oggi con la probabile bocciatura del bilancio consolidato in Consiglio Comunale.
I tre aventiniani della Lega ieri hanno incontrato a Roma il coordinatore regionale del partito, Claudio Durigon, ma a quanto pare la riunione non avrebbe sortito alcun effetto, se è vero – come è vero – che nel pomeriggio di ieri Cacciapuoti, Pepe e Marino hanno presentato le giustificazioni anche per la propria assenza di oggi, dopo aver disertato anche la riunione di ieri.
Quanto durerà ancora lo stallo e quale sarà l’evoluzione della situazione politica cittadina nelle prossime ore non è facile a dirsi. Soprattutto perché dipende da alcune variabili difficili da essere decifrate, a partire dalla tenuta – politica e psicologica – del sindaco Ernesto Tedesco, che anziché cercare di governare i processi in atto ormai da quasi un anno, dopo la sua improvvida (per se stesso e per la sua maggioranza) decisione di cacciare Fratelli d’Italia e La Svolta, continua a subirli giorno dopo giorno.
Uno stillicidio che avrebbe dovuto indurre il Sindaco ad agire già da diverse settimane. E le strade da percorrere non sono molte: la più sensata, politicamente, sarebbe quella oggi invocata con forza dagli aventiniani leghisti, ossia l’azzeramento del quadro politico amministrativo, con la presa d’atto (ma questo è un fatto interno al partito del primo cittadino) del fallimento della gestione della Lega locale dopo il successo elettorale del 2019. Questo significherebbe, per Tedesco, tentare di riaprire un dialogo con l’ex vice sindaco Grasso, FdI e La Svolta. Una ipotesi fino a qualche tempo fa mai presa in considerazione dal Sindaco e dai suoi consiliori, che però oggi sono messi all’angolo dall’azione degli aventiniani, che si è probabilmente cercato di recuperare su basi diverse, per riportare la maggioranza a 13, finora senza alcun risultato.
L’altra strada è quella della presa d’atto da parte del primo cittadino di non avere più una maggioranza e di rassegnare le proprie dimissioni, avendo poi 20 giorni di tempo per trovare una soluzione diversa dal commissariamento del Comune.
In un caso o nell’altro, è Tedesco a dover prendere l’iniziativa, uscendo dallo stallo che gli sta facendo collezionare solo brutte figure. Proseguire così sarebbe deleterio per la città, per il centrodestra e per lo stesso Tedesco.
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Rassegna stampa dal quotidiano LA PROVINCIA del 12 ottobre 2021