Pascucci bacchetta Conte: ‘Quando le regole non valgono per la casta’
Il sindaco di Cerveteri duro contro la foto pubblicata sui social dall’ex presidente del consiglio che ringraziava Isernia per l’accoglienza
CERVETERI – Da un lato il sindaco etrusco, Alessio Pascucci che intima di sospendere il concerto di Manu Chao all’Etruria Eco Festival se non si fossero rispettate le regole (in questo caso il distanziamento), dall’altra parte l’ex presidente del consiglio, Giuseppe Conte che da marzo 2020 più volte è prima apparso in tv chiedendo il rispetto delle norme anti contagio, che annunciava lockdown e limitazioni alla vita privata e lavorativa dei singoli cittadini e che poi, oggi, quando l’emergenza sanitaria non è ancora chiusa (il Governo l’ha prorogata fino al 31 dicembre) e vengono imposte nuove limitazioni anche per andare a lavoro (il green pass), ringrazia Isernia per l’accoglienza. “Quando però i nostri politici, e tra questi proprio Giuseppe Conte, l’uomo delle dirette e delle limitazioni, ringrazia Isernia per l’accoglienza e pubblica le foto di una piazza gremita, di gente ammassata, l’ennesimo evento di campagna elettorale con migliaia di persone, il limite è certamente superato. Più che superato”, ha commentato il primo cittadino Pascucci.
“Come Sindaco, come cittadino italiano, come uomo delle istituzioni, ho fatto una gran fatica in questi due anni a spiegare ai cittadini norme e vincoli spesso incomprensibili, a volte incoerenti. Spiegavamo con pazienza quelle limitazioni piovute dall’alto a chi vedeva a rischio la propria sopravvivenza”, ha proseguito ancora Pascucci.
“Eppure noi eravamo là, in prima linea, Amministratori locali di tutta Italia e di ogni colore politico, abbiamo fatto tutto quello che potevamo per alleviare i disagi”.
“Oggi, quando vedo quelle foto, e quel “Grazie Isernia”, stento davvero a trovare le parole”.
“Il rispetto dei morti, delle vittime, di quelli che ancora oggi sono malati, di coloro che sono in terapia intensiva e che lottano per la vita, il rispetto per tutti i lavoratori che non sanno quale futuro avranno, per le nostre figlie e i nostri figli che stanno vivendo una limitazione senza precedenti del proprio diritto all’istruzione e a una vita normale. Ecco questo rispetto lo pretendiamo, lo dobbiamo pretendere, soprattutto da chi questa nazione la governa, l’ha governata e ancora di più, da chi ha l’ambizione di governarla in futuro”.
“Come funziona? – si chiede Pascucci – I nostri politici, Conte e quelli di tutti gli schieramenti, senza nessuna esclusione, quando vedono a rischio il proprio stipendio, sono esentati dai limiti che noi invece, pur rispettandoli, subiamo tutti i giorni? Appartengono a una classe privilegiata, che vive al di sopra delle norme? Quei politici che questa estate hanno fatto a gara per attaccare Salmo e per farmi i complimenti per essere salito sul palco di Manu Chao e aver minacciato di interrompere l’evento “entro tre minuti” perché meno di 100 persone stavano ballando sotto il palco. Perché non mi chiamano oggi per farlo ai loro comizi?”
“Soltanto noi, cittadine e cittadini italiani, forti di quella bellissima Costituzione che ci ricorda all’articolo 1 che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro e che proprio a noi, al Popolo, appartiene la sovranità, possiamo e dobbiamo porre fine a questo scempio. Io lo ricorderò quando la prossima volta entrerò nella cabina elettorale. Mi ricorderò dei tanti sacrifici che abbiamo fatto e che ancora stiamo facendo. Perché voglio capire se questi sacrifici durissimi valgono soltanto per noi. O, se invece, valgono anche per chi ce li ha imposti”.