Mattia e Marco al quadrato: una tris già vincente
C’è da scommetterci. E chi ha già puntato può subito riscuotere la giocata vincente, perché Mattia Camboni, Marco Del Lungo e Marco Lodadio hanno già vinto. La loro grande vittoria l’hanno già conquistata centrando la qualificazione alla rassegna sportiva più importante del mondo: le Olimpiadi.La “tripla M”, leggasi Mattia e Marco al quadrato, sono avanti nel tempo a Tokyo, in Giappone, per disputare i Giochi della XXXII Olimpiade, alias “i Giochi più tormentati di sempre” – causa pandemia da Coronavirus- che prenderanno il via da oggi con la consueta cerimonia d’apertura, anche se Civitavecchia entrerà nel vivo della competizione a cinque cerchi a partire da domani, quando a debuttare sarà il successore di Jury Chechi, il ginnasta dell’As Gin Marco Lodadio, con gli anelli pronti ad attenderlo. Poi domenica sarà il turno del windusurfista Camboni e del pallanuotista Del Lungo. Un tridente che senza ombra di dubbio darà il mille per mille per rendere felici se stessi, ma anche una intera città. Perché la città di Civitavecchia è di nuova pronta a tornare a fare il tifo: dopo aver seguito l’Europeo (vincente) dell’Italia di Mancini, ora tutto è concentrato sulla “tripla M” di tutta Civitavecchia, di quella Civitavecchia sportiva innamorata pazza dei propri tre baluardi. Quando si parla di sport civitavecchiese, quello con la “S” maiuscola, non si può dire nulla. Ci invidiano da Nord a Sud per i nostri numerosi successi, per le nostre storie, per le nostre amate tradizioni. E queste Olimpiadi possono essere l’ulteriore balzo in avanti per far capire che Civitavecchia di sport ci ha sempre vissuto, ci vive e ci vivrà grazie ai talenti lanciati da veri professionisti nostrani. Già, i professionisti. Quei dirigenti che curano ogni minimo dettaglio degli atleti per far ottenere loro quell’ambito premio o per far esaudire loro il sogno che magari avevano da bambini. Nel Sol Levante ci sono anche questi tipi di persone: è presente il medico, coordinatore scientifico e metodologo dell’Italia di pallanuoto Giovanni Melchiorri, c’è l’allenatore di Lodadio Gigi Rocchini e c’è anche la fisioterapista sportiva e terapista manuale della nazionale italiana di scherma Federica Balbi. Una presenza massiccia di Civitavecchia a questi Giochi, che avrà bisogno del sostegno di tutti. E senza dubbio l’avranno. Quando lo (S)port chiama, la città risponde presente. Come ha sempre fatto d’altronde. Essere di Civitavecchia e fare il tifo per lo sport cittadino è un’opportunità, perché abitiamo in un paese unico al mondo, ma è anche una responsabilità. Vuol dire essere all’altezza di un patrimonio unico dell’intero litorale: di arte, di bellezza, di cultura, ma anche di valori morali, che gli sportivi sportivi ci hanno insegnato. Siate orgogliosi della “tripla M” e siate fiduciosi di quello che possono fare come giovani sportivi di Civitavecchia. Di quello che hanno fatto e di quello che tutti insieme possiamo fare. In bocca al lupo Marco, Mattia e Marco per la vostra esperienza alle Olimpiadi e per la vostra vita. Fateci esultare. Ne abbiamo bisogno.
Matteo Ceccacci
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