Scilipoti: ”Subito un consiglio comunale straordinario su Csp”
CIVITAVECCHIA – “Non senza rammarico sono costretto a constatare che tutte le richieste di chiarimenti fatte all’Amministrazione Comunale sulle problematiche che investono Csp, attraverso interrogazioni, mozioni, interventi nelle commissioni consiliari e persino a mezzo stampa, sono tristemente cadute nel vuoto”. Il consigliere del Pd Patrizio Scilipoti chiede a gran voce la convocazione di un consiglio comunale straordinario su Csp per discutere di tutte le criticità dell’azienda e capire come l’amministrazione comunale intenda risolverle in modo definitivo.
“La politica non può più mettere la testa sotto la sabbia – ha spiegato – ho deciso pertanto di farmi promotore di questa proposta verso il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale Marco Piendibene, affinché si possa trovare unità con gli altri consiglieri di opposizione nel richiedere congiuntamente la convocazione del consiglio urgente. Troppe sono le questioni ancora irrisolte, a partire dai dati di bilancio, allo spacchettamento ed affidamento dei servizi a ditte esterne, fino alla recente selezione per il ruolo di Direttore Generale, una figura di cui riesce difficile capire l’utilità in questa delicata fase di gestione (avendo da poco la società già cambiato il Presidente e reintegrato il cda). Ritengo che l’Amministrazione Comunale che attraverso la sua massima espressione, cioè il Sindaco Tedesco che è anche il rappresentante del Socio unico di Csp, cioè il Comune di Civitavecchia, debba fornire ai cittadini ed ai lavoratori delle spiegazioni, su cosa si intende fare nell’immediato per porre fine ad una situazione che vede la qualità dei servizi in continua diminuzione ed i costi in costante ascesa. Èora di intervenire ed occorre farlo rapidamente, prima che sia troppo tardi – ha concluso Scilipoti – prima che la calura agostana ci faccia risvegliare a settembre con una rotta che ormai sarà impossibile invertire, con una città sporca ed immersa nel degrado, i lavoratori di Csp che rischiano il posto di lavoro ed i cittadini che pagano le tariffe più alte d’Italia per i servizi, ormai quasi del tutto ridotti a disservizi”.
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