Un evento online a cui prenderà parte anche il vescovo Ruzza Giovani e lavoro, domani la chiusura del percorso promosso da Diocesi e Acli
CIVITAVECCHIA – Si chiede il percorso di sviluppo personale e di orientamento al mondo del lavoro dal nome “Start giovani – laboratorio di progettazione”. Domani, online, a partire dalle 17 ci sarà l’evento conclusivo del progetto promosso per gli studenti degli istituti superiori di Civitavecchia e Tarquinia dalle Acl di Roma e provincia e dalla Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, attraverso l’unione dei rispettivi progetti “Generiamo lavoro: un cantiere aperto” e “Policoro”.
I 30 giovani hanno partecipato a 11 tra webinar, laboratori, testimonianze di successo e focus group, tutti ideati per aiutarli ad affrontare con maggiore consapevolezza il proprio futuro professionale. La lente d’ingrandimento è stata puntata sull’esplorazione del proprio potenziale, sullo sviluppo delle competenze trasversali (soft skills) e sulle tecniche per scrivere un curriculum vitae efficace e affrontare brillantemente un colloquio di lavoro.
“Un’attenzione particolare – spiegano gli ideatori – è stata dedicata alle tematiche della libera iniziativa, sociale e imprenditoriale, con una serie di focus, che, partendo dall’analisi del territorio e del mercato locale, hanno portato gli studenti a mettersi in gioco con l’ideazione e la scrittura di progetti potenzialmente realizzabili sul territorio. Dalla teoria, si è quindi passati alla pratica, grazie ai consigli e all’esperienza di tanti esperti del settore che hanno messo in campo tutto il loro know-how”.
All’evento finale, i giovani che hanno partecipato al percorso presenteranno le loro idee di impresa, sviluppate nel corso progetto. Interverranno: monsignor Gianrico Ruzza, vescovo di Civitavecchia-Tarquinia, Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia, Gianni D’Agostino, coordinatore regionale di Porta futuro Lazio, il professor Alessio Zannoni, vicepreside Ipseoa A. Farnese, la professoressa Manila di Gennaro, Insegnate religione cattolica Ipseoa A. Farnese.
“Si è trattato – commenta Domenico Barbera, direttore Ufficio di pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia – di un’esperienza perseguita con tenacia, in un periodo di forzate limitazioni, grazie anche alla disponibilità di alcuni Insegnanti di Religione che hanno dato contributo alla realizzazione. L’esperienza ha consentito inoltre, di rafforzare i rapporti con diverse organizzazioni del territorio, come Unindustria. Grazie all’essenziale appoggio delle Acli il Progetto Policoro diocesano ha potuto così rendersi vicino, ancora una volta, ai giovani, offrendo loro un’opportunità formativa che potrà accompagnarli nelle scelte del loro futuro lavorativo”.
“In questo difficile periodo di pandemia – dichiara Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia – questo percorso ha rappresentato una bella opportunità per non fermarsi e permettere ai giovani di continuare a costruire il proprio futuro. Il lavoro dignitoso è infatti la prima porta di accesso alla vita adulta e ad una piena cittadinanza e per questo abbiamo ritenuto fondamentale coniugare il valore del lavoro con un kit di strumenti concreti su cui i ragazzi possano fare affidamento soprattutto all’inizio del loro viaggio professionale”.