Uno sguardo sul mondo Fuad Hussein: ”Embargo finito, l’Iraq ha diritto a recuperare i soldi pagati per le armi di Saddam”
Il Ministro degli Esteri iracheno in visita a Roma
di ETTORE SALADINI
CIVITAVECCHIA – Il 5 maggio, all’Hotel Hassler di Roma, si è tenuta la conferenza stampa conclusiva della visita di Stato in Italia del Ministro degli Esteri e Vicepremier iracheno Fuad Hussein. La sala riunioni dell’hotel era organizzata con un tavolo posto a ferro di cavallo, in cima Hussein e l’ambasciatrice irachena in Italia Safia Taleb Al Souhail, ai lati i giornalisti.
Il ministro ha, per prima cosa, parlato della storica visita di Papa Francesco in Iraq, elogiando “il coraggio mostrato dal Pontefice nell’affrontare questo viaggio durante la Pandemia e l’importanza del messaggio di dialogo, pace e tolleranza lanciato dal Santo Padre nella terra di Abramo”.
Hussein ha proseguito il suo intervento lodando il contributo dell’Italia nella coalizione anti-Daesh che è riuscita a porre fine al dominio dello Stato Islamico in Iraq.
“Il terrorismo jihaidista – ha dichiarato il ministro – non ha più il controllo di territori, ma continua a rappresentare una minaccia per la stabilità dell’Iraq e dell’intera regione, poiché «Daesh è un’ideologia» e continua a essere viva”.
Altro tema della conferenza è stata l’economia. L’Iraq è un paese che è stato afflitto da 50 anni di guerra e da un embargo in vigore dal 1991 al 2003. Per questo motivo, l’economia irachena necessita di capitali esteri, anche Italiani, essenziali nella rinascita sociale ed economica del paese. In particolare, il ministro ha affermato che l’Iraq rappresenta un’ottima opportunità di investimento nel settore petrolifero e del gas naturale.
Infine, Hussein ha parlato di un tema dimenticato dalla stampa nazionale. Facendo riferimento a un ordine di acquisto di armi e forniture da Leonardo e Fincantieri, ha sollevato una problematica risalente ai tempi di Saddam. L’Iraq ha pagato 60 milioni di euro per questo ordine, ma l’embargo del 1991 ha impedito il completamento della consegna. Il ministro ha affermato che Di Maio si è già impegnato per risolvere la questione. Il messaggio è stato chiaro: “l’Iraq in quanto paese sovrano ha diritto di recuperare la somma”.
L’incontro si è concluso con i ringraziamenti dell’ambasciatrice e del ministro alla stampa.