Uno sguardo sul mondo Cuba volta pagina: la fine dell’era dei Castro
ETTORE SALADINI
CIVITAVECCHIA – Palacio de Convenciones di L’Avana, Cuba. Tra applausi scroscianti e strette di mano, il 19 aprile, si è chiuso un capitolo di storia. Durante l’VIII Congresso del Partito Comunista di Cuba (Pcc), Raúl Castro, fratello dello scomparso líder máximo Fidel, ha annunciato le sue dimissioni da Segretario del Pcc. Per la prima volta dalla Revolución Cubana del 1959 questo ruolo non sarà ricoperto da un Castro. Lo storico leader cubano, nel 2018, aveva già lasciato la presidenza del paese a Miguel Díaz-Canel, che ora ricoprirà anche il ruolo di Segretario del Partito Comunista. Castro ha espresso la sua soddisfazione per aver passato il testimone a un «gruppo di leader preparati, rafforzati da decenni di esperienza nel passaggio dalla base alle alte responsabilità, impegnati nell’etica della rivoluzione, identificati con la storia e la cultura della nazione, pieni di passione e spirito antimperialista, sapendo che rappresentano la continuità della rivoluzione».
Raúl Castro è stato uno dei principali sostenitori della radicalizzazione della rivoluzione cubana e ha giocato un ruolo chiave nella scelta di Fidel di aderire al marxismo-leninismo. Nel 2008 è succeduto al fratello nella guida del paese e si è fatto interprete di una visione più moderata, concretizzatasi nelle 311 riforme economiche del 2011 che hanno portato alla nascita di una nuova classe di lavoratori autonomi rispetto allo Stato. Senza dubbio, il più grande risultato economico ottenuto dall’ex-segretario è stata la distensione nei confronti dell’amministrazione Obama, che ha portato alla riapertura di Cuba al turismo statunitense. Il risultato è stato però minato dalla successiva amministrazione Trump, rea di aver inasprito le misure nei confronti dell’isola caraibica. Dopo l’ottavo Congresso del Partito Comunista di Cuba, a 60 anni dalla rivoluzione socialista e dal fallimento dell’invasione della Baia dei Porci, Cuba si avvia verso un nuovo capitolo di storia, senza un Castro alla guida, ma sempre nel segno della Revolución.