Uno sguardo sul mondo Afghanistan: Biden annuncia il ritiro della coalizione Nato
ETTORE SALADINI
CIVITAVECCHIA – «È ora di porre fine alla guerra più lunga d’America. È ora che le truppe americane tornino a casa». Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato la smobilitazione militare della Nato a Kabul. La data prevista per il ritiro è l’11 settembre 2021. Una data estremamente simbolica. Vent’anni dopo l’attentato alle Torri Gemelle e l’inizio della missione militare in Afghanistan voluta dall’allora presidente George W. Bush, gli alleati tornano a casa. L’obiettivo, ha affermato Biden, è stato raggiunto con l’uccisione di Osama Bin Laden nel 2011, da quel momento in poi la guerra ha assunto una direzione non del tutto chiara. Sono 10mila i soldati della coalizione Nato, tra questi 895 militari italiani stanziati principalmente ad Herat. Il ritiro dovrà essere «ordinato e non precipitoso», ha dichiarato Biden. Per questo motivo il presidente degli Stati Uniti ha scelto di rinviare di 4 mesi, rispetto al termine fissato da Donald Trump, la data del ritiro definitivo. La decisione è stata presa in accordo con i ministri degli esteri delle nazioni maggiormente coinvolte nel conflitto: Italia, Germania, Turchia e Regno Unito.
Gli alleati «insieme sono andati in Afghanistan, insieme hanno adattato la loro presenza sul campo e insieme lasceranno il paese», ha dichiarato il Segretario di Stato Usa Blinken al quartier generale della Nato a Bruxelles. Washington si impegna dunque a cessare l’impegno militare, ma continuerà a sostenere il governo Afghano con supporto diplomatico e umanitario. La scelta di Biden ha provocato alcuni malumori interni. Il Pentagono ha sottolineato il rischio di un nuovo sviluppo di quelle minacce terroristiche che hanno portato al conflitto 20 anni fa. Anche se il presidente Afghano ha dichiarato che «le forze di sicurezza sono in grado di difendere il paese», il governo sostenuto dagli stati uniti non sembra in grado di assicurare la pace. La guerra in Afghanistan è costata agli Stati Uniti più di 2 trilioni di dollari. Una cifra spropositata per un conflitto che, oltre alla morte di Bin Laden, non ha portato grandi vantaggi per gli Usa. I talebani continuano a controllare buona parte del paese. L’Afghanistan rimane uno dei principali incubatori per rifugiati e migranti. Più di 2400 soldati americani e 38mila civili afghani hanno perso la vita.