Uno sguardo sul mondo Mario Draghi in Libia: la prima visita di Stato all’estero
ETTORE SALADINI
CIVITAVECCHIA – Martedì 6 aprile si è tenuta la prima visita di Stato all’estero di Mario Draghi. Il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio hanno incontrato a Tripoli Abdul Hamid Dbeibah, presidente ad interim del governo di transizione libico. È il primo atto di politica estera non legato alla pandemia di Mario Draghi. L’obiettivo del Premier è quello di rilanciare il ruolo dell’Italia in Libia, fortemente ridimensionato dopo 10 anni di divisioni politiche e scontri armati. Il Governo italiano tenta da tempo di recuperare la sua presenza in uno Stato che è da sempre al centro delle dinamiche strategiche di politica estera italiana. Il viaggio si colloca in un momento che Draghi ha definito «unico per ricostruire quella che è stata un’antica amicizia».
In Libia si è insediato, il 15 marzo scorso, un governo di unità nazionale con l’appoggio dell’ONU e un cessate il fuoco che perdura da ottobre. Il ritorno a un’autorità unica per l’intera nazione segna lo scioglimento dei due governi fino a poco tempo fa presenti sul territorio libico: quello di Fayez al-Serraj, riconosciuto a livello internazionale e insediato a Tripoli, e e quello di Abdallah al-Thinni, in Cirenaica.
Anche il generale Khalifa Haftar, dopo la mancata realizzazione dell’occupazione di Tripoli, ha dovuto riconoscere la presenza di un’autorità unica. Questa opportunità deve essere sfruttata per «ricostruire e guardare al futuro in Libia» ma «il cessate il fuoco deve continuare e deve essere strettamente osservato», ha dichiarato Mario Draghi. L’incontro tra i due leader si è articolato intorno a temi di cooperazione in campo energetico, infrastrutturale, sanitario e culturale. Tra gli argomenti principali: la ricostruzione dell’aeroporto di Tripoli, il sostegno alla realizzazione dell’autostrada costiera libica, il rifinanziamento delle attività, accordi riguardanti il Petrolio e il ruolo dell’ENI e la crisi migratoria.
Sul fronte dell’emergenza migratoria il Premier ha ribadito l’aiuto e il sostegno italiano e ha espresso «soddisfazione per quel che la Libia fa per i salvataggi in mare», aggiungendo che il «problema non è solo geopolitico ma anche umanitario».