Uno sguardo sul mondo Scandalo spionaggio: la posizione dell’Italia tra Russia e Nato
di ETTORE SALADINI
CIVITAVECCHIA – «Be’ Spinaceto pensavo peggio, non è per niente male», diceva Nanni Moretti in “Caro Diario”. Probabilmente ha pensato lo stesso anche l’ufficiale di marina Walter Biot, arrestato il 30 marzo, nel quartiere della periferia romana, mentre vendeva 181 documenti secretati a un funzionario russo. La ricompensa? 5000 euro in contanti, contenuti dentro una scatola di cioccolatini. Il 31 marzo, il Ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha convocato l’ambasciatore di Mosca a Roma e ha espulso i due diplomatici russi coinvolti nello scandalo. I file in questione sono 181 foto di documenti cartacei classificati, tra cui 9 documenti “riservatissimi” e 47 documenti “Nato secret”. Casi di vendita di informazioni segrete all’interno dell’intelligence di ogni paese sono molto comuni. Solitamente, però, le amministrazioni tendono a tenere nascosto l’accaduto, per non mettere in mostra i propri errori. Quando uno Stato sceglie di rivelare l’accaduto ha degli obiettivi specifici. In questo caso, il Governo italiano ha voluto ribadire la sua ritrovata fedeltà agli Stati Uniti, che sotto l’amministrazione Biden hanno espresso più volte la necessità di compattare l’Europa su basi morali nei confronti della Cina e della Russia.
Lo scandalo si inserisce in un momento di tensione tra l’Europa e la Federazione Russa, dopo le sanzioni imposte ad alti funzionari russi per il caso Alexei Navalny e l’espulsione da parte della Bulgaria, membro europeo e della Nato, di due diplomatici russi coinvolti in uno scandalo di spionaggio. Emblematica è anche la tempistica del blitz, avvenuto a pochi giorni dalla visita del Segretario di Stato americano Anthony Blinken in Europa per rinsaldare il legame dell’Alleanza Atlantica.
Nonostante lo scandalo, il legame strategico che lega l’Italia e la Russia resta forte. Roma è senza dubbio il miglior alleato di Mosca all’interno dell’Unione Europea. Quando sono in corso lavori per applicare delle sanzioni alla Federazione Russa, l’Italia si schiera dalla parte degli Usa, ma subito dopo inizia a lavorare per rimuoverle. La solidità di questo legame è una costante della nostra politica estera, ma il messaggio della Farnesina è chiaro: viene sempre dopo l’alleanza con gli Stati Uniti e la Nato.