Il consigliere torna a sollecitare una soluzione amministrativa che passa da una nuova perizia demaniale Usi civici, Petrelli: ”La Regione mantenga le promesse”
CIVITAVECCHIA – Si torna a parlare di Usi civici con il consigliere di minoranza Vittorio Petrelli che ticchetta sul quadrante dell’orologio ricordando alla Regione che è passato un mese dalle ultime promesse fatte.
Petrelli ricorda che tempo fa, prima gli esponenti locali di Fratelli d’Italia poi quelli del Pd (che organizzarono il 5 marzo persino un convegno on line) “hanno dichiarato che la Regione Lazio, in merito a questa annosa vicenda, finalmente aveva trovato la soluzione amministrativa individuata in una ricognizione catastale. Questo impegno formale – ha ricordato – è stato confermato anche dallo stesso Capo di Gabinetto della Regione Ruberti, proprio in quel convegno”. Per questo “chiediamo – ha detto – di mantenere gli impegni pubblici presi. Il capo gabinetto di Zingaretti, nel corso di un convegno online, ha detto che la Regione era disponibile a fare una nuova perizia demaniale, che sarebbe servita per aiutare alla soluzione amministrativa della questione”.
Per quanto riguarda invece la sentenza Antonelli la promessa era “che venisse applicata dagli uffici” aggiungendo, secondo Petrelli, che era stato “dato mandato agli uffici di provvedere” ma “dopo un mese – tuona il consigliere – non è successo niente, anzi. Gli uffici ci hanno detto che la Regione per venire in aiuto dei cittadini vuole andare ad adiuvandum nelle cause che sono state aperte presso il tribunale ma noi la soluzione giudiziaria l’abbiamo imboccata, abbiamo già vinto due cause e vinceremo anche le altre in virtù degli atti che abbiamo trovato, però – ha ricordato Petrelli – la soluzione giudiziaria comporta tempi biblici”. Per il consigliere tutto questo “si traduce – ha aggiunto – in una profonda ingiustizia verso i cittadini perché li colpisce nel bene primario che è la propria casa, quella comprata con tanti sacrifici. Ci sono famiglie che sono state chiamate a risarcire un danno che ammonta a 90mila euro per ciascun nucleo familiare solo perché avevano venduto un terreno edificabile e sono state citate per danni”.
Situazioni paradossali come quella di una 57enne, rientrata in Italia dopo aver svolto all’estero lavori saltuari, che ha cercato di vendere la casa del suo defunto padre per tirare avanti. Dopo aver pagato le pratiche per svincolare l’abitazione si vede bloccata dalla sentenza 113 del 2018 “della Corte costituzionale che – ha detto Petrelli – ha reso nullo lo svincolo. Ne potremmo raccontare tante altre di testimonianze come queste. Non possiamo – ha concluso – aspettare altro tempo”.