Tia 2012, Pietro Tidei: ”Una evasione di matrice politica”
Il Pd teme anche per Csp: "Sembra la fase prodromica che ha anticipato il triste epilogo di Hcs"
CIVITAVECCHIA – “Oggi la Corte dei Conti sequestra i beni del liquidatore e del dirigente per 1,4 milioni per non aver perseguito gli evasori di quella tassa. In realtà questo sequestro avrebbero dovuto farlo al Sindaco Cozzolino e alla sua giunta perché è chiarissima la matrice politica di quella evasione”.
Parola dell’attuale sindaco di Santa Marinella, ed ex primo cittadino di Civitavecchia, il quale interviene sul provvedimento eseguito ieri dalla Gdf nei confronti del’ex liquidatore di Hcs Carlo Micchi e dell’ex dirigente del Pincio Riccardo Rapalli.
“La città in subbuglio, il Codacons sul piede di guerra e davanti a tutti i 5 stelle che sventolavano il vessillo dell’anti tideismo. Era questo il panorama quando l’Amministrazione Tidei, per far quadrare il buco sulla Tari lasciato da Moscherini emise la “Suppletiva Tari 2012” – ricorda – la “Tassa Tidei”, così la chiamarono in modo del tutto strumentale, serviva a coprire i 1 milione 350 mila euro di evasione non riscossa dalla precedente giunta e i mancati proventi della discarica. Non perseguire gli evasori faceva parte della politica del 5 stelle una volta eletti Hcs si adeguò, il Comune si girò dall’altra parte e oggi si trovano i propri beni sequestrati”.
Per il Pd Civitavecchia ed il Gruppo consiliare dem “la misura è colma. I sequestri patrimoniali per responsabilità personali dell’ex liquidatore di Hcs e Città Pulita, Micchi nonché dell’ex dirigente dei servizi finanziari del Comune Rapalli danno il senso della fondatezza delle nostre preoccupazioni ai tempi di Micchi e, per analogia, ancora per la situazione di oggi – spiegano – il danno di due milioni di euro ipotizzato dalla Procura della Corte dei Conti non ci stupisce più di tanto. I più ricorderanno che i consiglieri del Pd dovettero avvalersi dei Carabinieri per accedere agli uffici di Hcs e nonostante questo l’ineffabile Micchi negò l’accesso agli atti con motivazioni sprezzanti ancora oggi rintracciabili sull’archivio dei giornali telematici”.
L’invito oggi è a riflettere su come questo sia un campanello d’allarme anche per il presente. “La situazione di Csp, in quasi due anni di gestione del centrodestra, assomiglia ad una Babele – hanno aggiunto – ordini e contrordini, incarichi e revoche, esternalizzazioni e buchi di bilancio. Sembra la fase prodromica che ha anticipato il triste epilogo di Hcs. Inoltre l’attuale maggioranza, dopo aver assunto degli impegni con specifica delibera di Consiglio per un sedicente piano di salvataggio, dopo sei mesi di litigi e retromarce, la Giunta Tedesco non ha rispettato quasi nessuno degli impegni presi. I corrispettivi dei contratti sono rimasti gli stessi e la cessione del verde pubblico, che ha determinato il nostro voto contrario alla delibera, contribuisce a sottrarre ulteriori risorse di alla stessa partecipata. Le ordinanze del Sindaco per l’esenzione dei parcheggi non sono seguite da indennizzi a Csp. Altre funzioni e servizi prefigurati nella delibera di Consiglio non sono mai stati affidati”.
Il Pd sottolinea ancora di più quanto sia sbagliato togliere risorse alla società partecipata al 100% dal Comune per poi stupirsi dei risultati negativi. “Queste scelte improvvisate non dovranno più pesare sulle spalle dei cittadini e non dovranno mettere a rischio il posto di lavoro dei dipendenti di Csp – hanno concluso – che hanno dovuto fare la cassa integrazione perchè ai precedenti amministratori sembrava sconveniente incassare due milioni di euro per la Tari non riscossa perpetrando tra l’altro una ingiustizia nei confronti di chi ha pagato regolarmente le già gravose imposte comunali”.