«Vista la situazione e lo Stato che non ci aiuta è difficile andare avanti
FIUMICINO – Ristori che non arrivano, misure anti contagio che penalizzano la categoria. Per diverse attività è difficile andare avanti. Proprio come affermato, nel suo sfogo, da Emiliano, cittadino di Fiumicino. Emiliano in città ha tre negozi di barbiere. Uno aperto dal padre nel 1960 e altri due aperti, nel tempo proprio da Emiliano che grazie a quell’attività è cresciuto. Ma ora «vista la situazione e lo Stato che non ci aiuta è difficile andare avanti». L’ultimo negozio Emiliano lo ha aperto a febbraio 2020. In quell’attività ha investito 30mila euro per i lavori ed «essendo una nuova attività senza reddito – ha raccontato – non ho percepito nulla dallo Stato».
«Poi abbiamo riaperto adeguandoci alle norme imposte dallo Stato: distanze, mascherine, igienizzante, appuntamenti, ma il lavoro è inevitabilmente calato. La gente è in crisi: c’è chi ha perso il lavoro, chi è in cassa integrazione e, giustamente, se prima venivano tutte le settimane dal barbiere, ora vengono una volta al mese. Ma lo Stato, che quando c’è da pagare le tasse o altro si fa avanti, ora che serve un aiuto al popolo italiano, dov’è?», conclude Emiliano.