In manette la banda dei supermercati
FIUMICINO – L’emergenza covid e le limitazioni negli spostamenti non fermano i furti. Ma per la banda dei supermercati è arrivata la fine. A scovarli e ad ammanettarli i Carabinieri del gruppo Frascati. Ora i sei arrestati dovranno rispondere di associazione per delinquere, furto in danno in esercizi commerciali legati alla grande distribuzione ed estorsione.
Gli autori dei furti, tutti di origine sinti, erano già stati arrestati dai militari nella primavera del 2020 per gli stessi reati. Il provvedimento di oggi rappresenta il completamento dell’indagine iniziata lo scorso anno e che ha permesso di imputare alla banda altri 6 furti, per un totale di 12 furti tra consumati e tentati.
La banda, in barba alle limitazioni negli spostamenti, si muoveva in tutta la provincia di Roma, dove una volta individuato l’obiettivo scassinava le casseforti dei supermercati. Al termine dei furti la banda faceva rientro alla base di Tor San Lorenzo dove sono stati trovati diversi arnesi usati per rubare all’interno delle attività commerciali. Tra le città prese di mira c’erano Pomezia, Fiumicino e Roma.
Grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianza hanno portato i militari a scoprire che i furti erano commessi sempre dalle stesse persone.
Durante le perquisizioni di giugno scorso nelle abitazioni degli indagati, sono stati ritrovati e sequestri capi di abbigliamento identificativi, arnesi atti allo scasso e radioline utilizzate durante i colpi. Il tutto ha permesso così di individuare con certezza i responsabili delle varie azioni criminose contestate e di rafforzare gli elementi a loro carico.
Nell’ordinanza di custodia cautelare si legge: ”Ricorre il concreto ed attuale pericolo che gli indagati, se liberi di circolare, commettano altri gravi delitti della stessa specie di quelli per cui qui si procede, pericolo desumibile principalmente dalle modalità dei fatti – per la loro reiterazione continuativa in un breve lasso di tempo nonostante le restrizioni agli spostamenti territoriali imposti dal governo per contrastare la pandemia e per gli strumenti messi a disposizione dagli associati per la commissione dei reati – oltre ad essere desumibile dai loro precedenti penali reiterati e specifici, emergenti dal relativo certificato del casellario. Al riguardo, le recenti ulteriori limitazioni imposte dal governo all’apertura dei pubblici esercizi ed alla libertà di circolazione delle persone dovuta all’emergenza sanitaria per il covid-19, non fa venir meno l’attualità e concretezza di dette esigenze, poiché resteranno comunque aperte, come è noto, le farmacie, i supermercati e tutti gli esercizi di vendita di generi di pubblica necessità, sicché gli indagati avrebbero comunque svariate occasioni per proseguire la loro attività continuativa di ladri genericamente programmata all’atto di costituirsi in una associazione”.
Oltre ai furti viene contestato dagli inquirenti un episodio estorsivo in danno di un membro della banda che, infatti, è stato successivamente espulso dall’associazione criminale per cattiva condotta. L’uomo è accusato dal capo della banda e della moglie, anche lei in arresto, di aver intrapreso una relazione clandestina con la nuora. Dopo aver scoperto la relazione sono cominciate gravi e reiterate minacce nei confronti del sodale infedele, riparate solo con il pagamento di una somma di denaro ed il conseguente allontanamento dall’associazione criminale.
Per quattro di loro si sono aperte le porte del carcere, mentre altri due sono stati ristretti in regime di arresti domiciliari.