Mensa scolastica, chi diffonde ‘’fake news’’
CIVITAVECCHIA – Un errore di battitura, uno spazio saltato in tastiera tra la parola Civitavecchia e la parola comitato – di cui chiediamo scusa ai genitori interessati – definito dal Comune una “fake news” che sarebbe stata veicolata da questo quotidiano online con chissà quale scopo.
Venti giorni dopo la pubblicazione della notizia, con un evidente errore di battitura che ha fatto saltare uno spazio, l’ufficio stampa di palazzo del Pincio si sveglia dal suo torpore (o più probabilmente da quello del Sindaco, per cui lavora) accorgendosi che è stata diffusa – udite udite – addirittura una “fake news” la cui diffusione potrebbe creare – questa sì – gravi disfunzioni nella comunicazione tra utenza e istituzioni su un tema tanto delicato quanto la refezione scolastica destinata a soggetti minori”.
Premesso che in 3 settimane dalla pubblicazione della notizia non è arrivata una sola segnalazione sull’indirizzo pec sbagliato (la mancanza dello spazio è peraltro abbastanza evidente, confrontando l’indirizzo del comitato con quelli seguenti dei dirigenti scolastici, anch’essi senza spazio di separazione), ci si chiede perché – anziché imbastire uno sterile e sciocco tentativo di polemica inventandosi da parte del Pincio la fake news sulla inesistente fake news della pec sbagliata – il solerte ufficio stampa non abbia girato subito la segnalazione del refuso, a beneficio dei genitori e di quell’utenza che il Pincio dice di tenere in così alta considerazione.
Sicuramente così facendo si sarebbe compiuto un servizio a beneficio dei cittadini che con i loro soldi pagano anche l’ufficio stampa del Comune, per dare informazioni e comunicazioni, non per diffondere fake news e fare da megafono alle sciocche polemiche di chi – essendo ogni giorno sempre più a corto di argomenti per difendere la sua faccia e il suo buon nome, non sa più a cosa appigliarsi per spostare l’attenzione dai problemi reali o per difendersi da critiche politiche o – peggio – della cittadinanza.
Ma del resto, l’utilizzo di soldi pubblici per propaganda e polemiche è già iniziato da qualche tempo, come dimostra il contenuto ad esempio della trasmissione di esordio in tv del “Comune informa” del Sindaco Tedesco, pagata con i soldi del Comune e in cui di comunicazione istituzionale c’era ben poco.
Questo il delirante comunicato di Palazzo del Pincio che evidenzia come nell’articolo apparso su Civonline.it https://www.civonline.it/2021/02/19/civitavecchia-mensa-scolastica-ecco-la-procedura-per-segnalare-eventuali-disservizi, compariva “un indirizzo inesistente di pec cui si sarebbero dovute inviare le segnalazioni ufficiali da parte degli utenti “[email protected]” indirizzo che, si specifica nuovamente – spiegano da Palazzo del Pincio – è del tutto fallace e la cui diffusione potrebbe pertanto creare, questo sì, gravi disfunzioni nella comunicazione tra utenza e istituzioni su un tema tanto delicato quanto la refezione scolastica destinata a soggetti minori”.
Oltre a ribadire che, se qualcuno se ne fosse accorto, avrebbe potuto segnalarlo per modificarlo, proprio per agevolare i genitori, dovrebbe spiegare l’autore della fake news comunale quale sarebbe stato il motivo per pubblicare una mail sbagliata in merito ad una “battaglia”, quella per una mensa scolastica sempre migliore, che abbiamo sposato con favore, dando voce ai tanti genitori che ci hanno segnalato – e che hanno scritto anche numerosi commenti in merito sulla pagina facebook sul servizio mensa, social frequentato assiduamente dai rappresentanti dell’amministrazione comunale – alcune criticità riscontrate.
E al di là della mail ufficiale, anche un giornale, piaccia o no, può e deve rendere pubbliche alcune problematiche proprio per contribuire, in quello spirito di collaborazione necessario soprattutto quando gli interessati sono i bambini, al raggiungimento dell’obiettivo comune.
Ultima nota, quella legata alla definizione di “Fake news” che implica spesso una intenzionalità o comunque un pregiudizio di fondo che assolutamente non sono e non possono essere presenti in un mero errore di battitura: d’altronde, a vedere bene, sarebbero sbagliati anche gli altri indirizzi mail delle dirigenti scolastiche, con la prima lettera attaccata alla parentesi. E forse spostare l’attenzione su questo aspetto, non è il miglior modo per difendersi. A meno che non si sia del tutto a corto di argomenti.