Tanti centri hanno mollato, le piccole palestre sono state strangolate dalle misure anti Covid Palestre, il presidente di Area PMI Sergio Protopapa lancia l’allarme
Attualmente serve aprire subito in sicurezza
Trascorso un anno dalla pandemia da Covid-19, il comparto del fitness continua a vivere nella sua sofferenza. Nel litorale di Roma la situazione è pesante, i gestori chiedono di riaprire a marzo. Per l’associazione Area PMI un ulteriore prolungamento dello stop aggraverebbe il momento in termini occupazionali e non solo.
«Nel territorio, per esempio da Pomezia ad Ostia, vi sono anche grandi realtà, centri sportivi che oltre ad offrire sport e benessere, si occupano anche di somministrazioni con bar e ristoranti – afferma il presidente Protopapa – ma vi sono anche piccoli centri, i più penalizzati, che non riescono più a pagare gli affitti. Si stima – continua – che già il 20% ha chiuso l’attività e non riaprirà. Ripercussioni maggiori si potrebbero avere tra qualche mese , quando il 30% potrebbe avere difficoltà a riprendere , nella speranza che diano il via libera alla riapertura in sicurezza. Aprire nei mesi esitvi, tra l’altro, non è mai come nel periodo invernale. Palestre e piscine in località balneari come le nostre subiscono nei mesi estivi dei cali di iscritti notevoli, rispetto a città che si trovano al nord Italia. In molti si sono organizzati svolgendo lezioni di fitness all’esterno, un paliativo per far fronte alle perdite di incassi . Ci auguriamo – conclude Protopapa – che il governo introduca delle nuove disposizione in favore dei centri sportivi e non lo faccia quando è troppo tardi. E’ una categoria penalizzata che nel corso del Covid ha lavorato solo per pochissimi mesi. Noi come associazione stiamo organizzando un sit in virtuale sui social, chiamando in causa i gestori del litorale».