Intervento della società Euroservice sul mancato invito del Comune alle ditte cittadine per l'affidamento dei 190.000 euro del verde pubblico ”Nessuna tutela o considerazione per l’imprenditoria locale”
L'azienda con 85 dipendenti: "Abbiamo parlato con il Sindaco, ma non è accaduto nulla. Così il surplus delle commesse lascia Civitavecchia. Accade anche con Enel per i servizi minori"
CIVITAVECCHIA – «Non c’è tutela per le imprese locali, è accaduto per il verde pubblico del Comune, come purtroppo accade anche in altri ambiti». Ad intervenire è l’impresa Euroservice di Civitavecchia, con i suoi 85 dipendenti e oltre un milione e mezzo di fatturato in servizi come pulizie o manutenzione del verde, è la maggiore azienda locale nell’ambito del verde pubblico. L’azienda lamenta di non essere stata neppure presa in considerazione dal Comune con un invito a partecipare alla recente procedura di affidamento del servizio per il verde pubblico, nelle more della gara triennale da 2,2 milioni.
«In questo momento di emergenza e di profonda crisi, i 190.000 euro affidati dal Comune a una ditta di Pomezia, senza aver invitato a partecipare nemmeno una impresa locale, sono una opportunità persa per l’imprenditoria civitavecchiese. E all’orizzonte non se ne vedono altre».
«Nessuno pretende forzature di alcun tipo – si riprende dalla Euroservice – ma almeno di essere invitati a presentare una offerta, questo sì. Anche perché non abbiamo avuto alcun servizio affidato dal Comune e siamo iscritti sia all’albo fornitori del Pincio che sul Mepa, dove si è svolta la selezione, che è stata nominativa. Come noi ci sono diverse altre ditte locali, credo che non ci sarebbe stato nulla di strano se il responsabile del procedimento avesse scelto tra imprese di Civitavecchia, che sicuramente avrebbero potuto fare un ribasso maggiore, non dovendo sopportare costi di trasferta, né eventuali subappalti, e avrebbero poi potuto riversare in città parte di quel fatturato, sotto forma di consumi dei propri dipendenti, di sponsorizzazioni per lo sport locale, attività per il sociale o semplicemente adottando delle aiuole come noi facciamo da anni. Così invece, il surplus della commessa va via da Civitavecchia. Quella triennale sarà una gara aperta, con delle discriminanti, visti gli importi, che escluderanno molte ditte locali, forse quasi tutte tranne noi».
«E’ su questi aspetti che il Sindaco dovrebbe intervenire per dare un indirizzo, senza favorire nessuno, ma tutelando l’imprenditoria locale. E’ quanto gli è stato chiesto e prospettato, nel colloquio che cortesemente ci ha concesso, ma senza che poi finora siano seguiti segnali o risultati concreti. Così le aziende locali sono condannate a morire, anche perché non è che poi si venga invitati a Pomezia o altrove per servizi simili. Si pensi anche all’Enel, dove sono state alzate tutte le qualifiche, facendo appalti interregionali anche per i servizi minori che in precedenza erano svolti da aziende locali».