Il Movimento civico per Tarquinia frena gli entusiasmi sul nome del commissario straordinario e si appella al sindaco Trasversale Orte-Civitavecchia, Mct: «Non ricominciamo da zero ma ripartiamo da tre»
«Quanto riportato nella delibera di consiglio 38 del 7 luglio 2020 venga considerato il punto di partenza per cercare di fermare lo scempio della Valle del Mignone»
TARQUINIA – Anche il Movimento civico per Tarquinia frena gli entusiasmi sul nome del commissario straordinario Ilaria Coppa, uno dei progettisti del contestato tracciato verde. Il Movimento, che fa capo al consigliere comunale Conversini, chiede al sindaco il rispetto della delibera di consiglio votata all’unanimità lo scorso 7 luglio 2020, proprio a tutela della Valle del Mignone e a garanzia di un’uscita dell’arteria sulla città di Tarquinia, letteralmente tagliata fuori dal tracciato verde peraltro ora bocciato dalla Corte di Giustizia europea. Il Movimento ricorda i recenti passi dell’amministrazione comunale di Tarquinia.
«Non ricominciamo da zero, ricominciamo da tre- esordiscono – Ci ricolleghiamo ad una mozione presentata dal nostro consigliere comunale Maurizio Conversini, acquisita al protocollo n. 19654 del 29.06.2020 ed avente per oggetto: “Mozione sul completamento della strada statale 675 Umbro-Laziale (SS 675)”
votata con la delibera di consiglio n. 38 del 7 luglio 2020». «Nella stessa – ricorda Mct – il professor Conversini affermava che la mozione è stata presentata in quanto il Ministero ha proposto la nomina di un commissario straordinario per la soluzione del problema. L’obiettivo che si voleva e si vuole raggiungere, era che il commissario, al suo insediamento potesse conoscere anche una proposta diversa che tenesse conto delle esigenze locali. Il sindaco Giulivi intervenne sull’argomento dando notizia che, in una recente riunione tenutasi presso l’Autorità portuale, il funzionario della Regione Lazio aveva insistito sull’opportunità di realizzare il tracciato verde, chiamato così anche se di fatto non rispetta assolutamente l’ambiente. Aggiunse, però, che non aveva più senso parlare del tracciato viola, come riportato nella mozione di Conversini, perché era stato completamente rigettato. La posizione forte che il Comune voleva sostenere era quella di escludere che potesse essere realizzato il tracciato verde e che, d’altro canto, potesse essere perseguito l’obiettivo di realizzare un tracciato concretamente rispettoso dell’ambiente e che fosse assicurata la realizzazione di un’uscita per la città di Tarquinia. La proposta, votata all’unanimità dai presenti in consiglio comunale, impegnava e impegna quindi
il sindaco, la giunta ed il consiglio comunale
ad attenzionare l’esito dell’esame del tracciato verde da parte della Corte di Giustizia europea, fintanto che esso non venga definitivamente accantonato in quanto
non rispettoso del territorio, del suo ambiente e perché di fatto deturpa irrimediabilmente la valle del Mignone, dal punto di vista naturalistico ed economico; a farsi parte attiva affinché venga sostenuto un recupero, anche solo parziale dei tracciati precedentemente proposti, nei limiti della loro compatibilità con le caratteristiche paesaggistiche, ambientali ed economiche del nostro territorio; a chiedere immediatamente la messa in sicurezza dell’attuale SS Aurelia 1Bis, per consentire ai cittadini di viaggiare in sicurezza, a prescindere dall’iter del prossimo progetto per il c
ompletamento della trasversale». «Torniamo ad oggi – proseguono dal Movimento civico per Tarquinia – Apprendiamo che è stato nominato il famoso commissario per la costruzione dell’ultimo tratto, Monteromano-Tarquinia, della Trasversale SS 675. La cosa più sconcertante non sta nel fatto della nomina di un commissario straordianrio per il completamento urgente dell’opera, bensì nel fatto che
la scelta sia ricaduta (guarda caso) sulla figura tecnica di uno dei progettisti del contestato e inopportuno tracciato verde. Sinceramente non riusciamo a capire se questa valutazione sia stata fatta in modo attento o se, come al solito, la politica creda che i cittadini siano sudditi senza diritto di replica, oramai assoggettati ad accettare passivamente tutto quanto possa, più o meno, essere piacevole e piovergli addosso
, come il famoso modello “trasversale”
Canepina, quello che ha unito tutte le forze del panorama politico del viterbese tipo Talete».
«Ci rivolgiamo a Lei, caro Sindaco – concludono dal Movimento civico per Tarquinia – e confidiamo che quanto riportato nella delibera di consiglio n. 38 del 7 luglio 2020 venga considerato il punto di partenza per cercare di fermare questo orribile scempio perpetrato al nostro territorio ed in particolare alla Valle del Mignone».