Covid, dall’analisi dei dati risultano cluster anche di 18 persone legati ai “cenoni”
CIVITAVECCHIA – Situazione al momento sotto controllo a Civitavecchia dove però, dall’analisi dei dati in possesso della Asl Roma 4, risultano focolai importanti dalle 16 alle 18 persone legati ai festeggiamenti per le festività.
Ieri si sono registrati quattro nuovi casi di covid19 e undici guariti ma c’è anche un decesso.Si tratta di un 76enne di Bracciano, con patologie,venuto a mancare all’ospedale San Paolo. Per quanto riguarda i nuovi positivi si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. I positivi attuali a Civitavecchia sono 208.Intanto l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato fornisce il quadro della situazione del Lazio: «Su oltre 13 mila tamponi (+475) si registrano 1.612 casi positivi (+231),41 i decessi (-1) e superata quota 100 mila guariti(+1.935). Diminuiscono i decessi e le terapie intensive, mentre aumentano i casi e i ricoveri. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 11% ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende a 5%. I casi a Roma città tornano a quota 700». Numeri importanti perché nel fine settimana dovrebbero entrare in vigore le nuove misure allo studio del Governo contro la diffusione del covid19.
A livello nazionale il ministro della Salute Roberto Speranza parla di un peggioramento generale della situazione epidemiologica mentre annuncia nuove misure. Non fa eccezione il Lazio dove si sta parlando di un peggioramento.
«Da noi – ha spiegato il direttore del dipartimento di prevenzione della Asl Roma 4 Simona Ursino – i numeri dei contagi sono abbastanza buoni e la situazione è al momento governabile. Abbiamo dei cluster importantissimi di 16-18 persone, tutti legati a cenoni o riunioni di Natale o Capodanno». Numeri elevati che dimostrano come spesso non si sia rispettato il limite di persone previsto dal Dpcm in vigore durante le festività che voleva un massimo di due“esterni” al nucleo convivente. «Poi ci sono stati anche contagi all’esterno – ha continuato Ursino – ed è risultato anche difficile acquisire i dati perché alcuni negano alle prime telefonate. Fortunatamente – ha concluso – i numeri per ora sono gestibili».