S. MARINELLA – Tra i volontari che sono andati qualche giorno fa a portare buoni pasto alle popolazioni di Illica e Accumuli, due cittadine colpite dal terremoto e che da anni vivono in casette di legno nonostante il freddo e la neve, c’è Massimiliano Baldacci, del Centro studi Aurhelio che ha contribuito alla sottoscrizione per reperire fondi da destinare ai terremotati. “Quando ci si sveglia la mattina, dopo aver visitato le terre mosse dal terremoto – dice Baldacci - si ha una strana sensazione. È come rientrare nella vita, dopo esser rimasto sospeso in una bolla spazio temporale. La sensazione di vuoto e una latente rabbia mista a rassegnazione, si scontra con il senso di dignità delle genti dell'Appennino. Gente di roccia, con un cuore caldo. Chiunque abbia un collegamento con quelle terre, lo alimenti in ogni modo possibile, chi non ce l'ha, lo crei. Si può anche soffrire, in piedi tra le rovine, ma non con la sensazione di essere abbandonati da tutti. Non lo meritano loro e noi non meritiamo di essere complici di quell'abbandono, i nostri patimenti a confronto sono inezie. Facciamo tornare quelle belle montagne e quei bei volti, un luogo che procede verso la vita”.