CIVITAVECCHIA - Il liceo Guglielmotti in lutto per la scomparsa della professoressa Vittoria Zagari, per decenni titolare della cattedra di Filosofia e Storia.

"Parlare di Vittoria Zagari ( “donna Vittoria” come la chiamavamo  noi alunni con affetto e rispetto) - ha spiegato l'attuale dirigente dell'IIS Via dell'Immacolata 47 Maria Zeno - è parlare di una donna, di una studiosa, di una professoressa che ha caratterizzato il Liceo Guglielmotti ed ha socraticamente “provocato” le menti dei giovani studenti per sollecitarne la crescita e la maturazione critica. Con lei in cattedra era impossibile non sottoporsi  al continuo esercizio del pensiero, nulla era ovvio,  tutto andava sottoposto al vaglio della Ragione, del Dubbio, della Dialettica. Abbiamo appreso, con lei, a non dare nulla per scontato, a formarci un pensiero critico. Si usciva dalle sue lezioni arricchiti e pieni di voglia di raccontare quanto si era appreso, di proseguire e sviluppare con gli amici, con i compagni di scuola, con i familiari la discussione iniziata in classe. Ho avuto il privilegio di incontrarla anche nei suoi ultimi  anni di vita ed ogni volta sono uscita dall'incontro con l’ammirato stupore per l’ intatto  vigore del pensiero. Il tempo trascorso ha profondamente rispettato la sua mente, un oggetto troppo prezioso per essere sciupato. Ora è il tempo del ricordo, della memoria, del viatico. È il tempo di ripensare ai preziosi frutti che la professoressa Zagari ci ha aiutati a coltivare. E nel saluto ad una grande professoressa il Liceo Guglielmotti - ha concluso Zeno - si unisce con profondo rispetto e gratitudine: grazie, Vittoria, il tuo insegnamento ci accompagni ancora".

Commosso anche il ricordo del professor Ettore Falzetti, che ha raccolto l'eredità della professoressa Zagari ricoprendo la cattedra di Storia e Filosofia per anni. "Cara Vittoria, sono tante le cose che ti devo. Non mi hai solo insegnato la filosofia, mi hai insegnato a credere in me, quando ero un sedicenne con poca autostima e tante insicurezze. Cominciò tutto con un compito di filosofia - ricorda Falzetti - velleitario e pieno di inesattezze, ma tu mi elogiasti pubblicamente perché non avevo ripetuto a memoria le pagine del libro, mi ero invece sforzato di penetrare il pensiero dei presocratici. Mi dicesti che a mio modo, magari confusamente, avevo intrapreso un cammino di conoscenza e che quello era importante, non il possesso, ma la ricerca della verità.Quello fu uno dei giorni più importanti della mia vita, segnò la mia crescita e le scelte future, posso forse dire che mi salvasti: non finirò mai di ringraziarti per questo.Mi accompagnasti poi negli anni del liceo e oltre, aiutandomi a moderare i miei bollori ideologici, a coltivare costantemente il dubbio, sempre pronta a ascoltarmi, a dar sostegno nei momenti critici della mia vita. Bastava solo chiedere: la tua porta era sempre aperta. Ricordo la gioia con cui apprendesti che, alla fine del mio percorso didattico, ero andato a occupare la tua storica cattedra, quella della sezione B del Guglielmotti: sapevi bene quale valore simbolico avesse anche per me succederti. Non solo io, ma molti altri da stasera si sentono più soli perché anche nella tua stanza della residenza per anziani continuavi a essere un punto di riferimento, con i tuoi quaderni pieni di appunti e ritagli di giornale in cui conservavi la memoria della nostra scuola, di noi; con la tua rigorosa dirittura morale e col tuo coraggio; con la tua preziosa mente lucida fino all'ultimo, prigioniera di un corpo sempre più ostile.So, siamo certi che tu abbia accolto la morte come un’amica e questo consola, ma resta un grande senso di smarrimento e di vuoto. Noi tuoi figli in spirito sentiamo di essere uniti in un unico, grande abbraccio ai tuoi figli nel sangue Luca, Andrea e Claudia. Resterai nei nostri cuori e continuerai, grazie al tuo indimenticabile insegnamento - ha concluso Falzetti - a rendere i nostri pensieri un po’ più chiari e distinti".