Negli ultimi anni l’interesse verso le criptovalute è andato costantemente salendo, e di siti sul tema ce ne sono a bizzeffe, ma non si può dire altrettanto di quelli affidabili. Per nostra fortuna, però, alcuni portali vanno decisamente contro corrente, come ad esempio Criptovalute24, un sito di stampo professionale nato proprio per fare luce sul complesso, ma allo stesso tempo affascinante mondo delle criptovalute.
Informarsi correttamente su questo mondo però è d’uopo, poiché con la crescita di notorietà sono cresciute inevitabilmente anche le truffe che girano intorno ad esse. Ad esempio, proliferano le truffe basate sullo schema Ponzi con alla base presunte criptovalute, o punti Exchange che smettono di funzionare appena raggiunta la notorietà in modo da accaparrarsi quanto più possibile e poi sparire.
Ciò non significa che le criptovalute vadano demonizzate, ma va da sé che se non si vuole incappare in brutte sorprese, una corretta didattica e informazione sull’argomento non è solamente consigliata: è d’obbligo per chiunque si addentri nel settore. Fatte queste dovute premesse, partiamo dalle basi e capiamo insieme cos’è a conti fatti una criptovaluta.

Criptovalute: queste sconosciute
Le criptovalute sono, di fatto, delle valute al 100%, tendenzialmente decentralizzate e che basano la propria produzione e sicurezza su un sistema basato sulla cosiddetta crittografia. Il loro scopo principale è quello di eseguire pagamenti online tagliando fuori ogni tipo di intermediario (siano esse banche, istituti finanziari o quant’altro) al di fuori di chi richiede il servizio/prodotto, e chi lo eroga.
Onde evitare truffe, contraffazione e quant’altro, buona parte delle criptovalute reggono i propri servizi su uno schema decentralizzato retto dal P2P (Peer-to-peer) tra vari nodi (ovvero computer) sparsi in giro per il mondo. Ed è proprio grazie a questi computer che si può possedere un vero e proprio e-wallet, un portafoglio elettronico, in cui depositare il proprio criptodenaro.
Al momento, nel mondo esistono più di un migliaio di criptovalute differenti, quasi tutte si basano sulla prima e principale criptovaluta al mondo: il Bitcoin. Essa, come tute le criptovalute, non viene prodotta da un istituto centralizzato, non prevede alcuna zecca di Stato che ne coni monete o banconote (non esistendo nel mondo “fisico”), ma ciò non significa che saranno illimitate.
Il numero di bitcoin previsto punta ai 21 milioni, un limite che si presume verrà realizzato non prima di raggiungere il 2030. Fino ad allora, il Bitcoin sarà soggetto a una produzione costante tramite i nodi di cui sopra e a variazioni di prezzo a dir poco imprevedibili, poiché nessun governo o ente competente può interferire con essi (a differenza ad esempio della Banca Centrale Europea con l’euro, per intenderci).

Criptovalute: il modo più semplice per investire
Ad oggi, esistono diversi metodi per investire in criptovalute, ma abbiamo deciso di concludere l’articolo selezionandone uno, il più conveniente e semplice da utilizzare, e cioè l’investimento tramite una piattaforma per il trading online.
Per accedere a una di queste piattaforme, e quindi al mondo della Borsa, c’è bisogno però dell’intercessione di un’altra figura finanziaria di primaria importanza, e cioè di un broker online. Sarà proprio quest’ultimo infatti ad aprire per noi un account trader con cui sarà possibile utilizzare una piattaforma per il trading, piattaforme solitamente fornite e incluse sempre dal suddetto.
Per selezionare però un broker online, dovremo attenerci a dei criteri ben precisi a cui fare sempre attenzione, ma uno su tutti è a dir poco imperante nel momento in cui selezioniamo il nostro futuro servizio di brokeraggio finanziario: affidarsi solamente a broker online autorizzati.
Un broker online autorizzato è un broker il quale è in possesso di tutte le carte in regola per poter eseguire il proprio servizio su un dato territorio (quello in cui si trova il richiedente del servizio, ovviamente), mostrando tutta una serie di licenze e autorizzazioni ad hoc. Ad esempio, in Italia si guarda sempre all’autorizzazione CONSOB, mentre per l’Europa continentale è utile la licenza CySEC.