Csp: i sindacati chiedono attenzione
Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fiadel sollecitano la convocazione dell'incontro saltato il 24 novembre scorso. "Il percorso di riorganizzazione della componente politica non può e non deve arrecare ulteriore danno né pregiudicare l’iter di risanamento e riorganizzazione della società partecipata nei modi e nei tempi previsti dall'accordo sottoscritto con le parti sociali il 21 ottobre scorso"
CIVITAVECCHIA – La delibera approvata in consiglio comunale che andava ad indicare la strada per il risanamento di Csp, l’accordo sottoscritto con l’ex assessore alle Partecipate Massimiliano Grasso, un incontro rinviato a data da destinarsi a poche ore dalla rimozione del vicesindaco. Poi più nulla. I sindacati attendono di essere nuovamente convocati dall’amministrazione comunale per discutere del futuro di Civitavecchia Servizi Pubblici, portando avanti il discorso instaurato in precedenza. I rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fiadel, infatti, hanno scritto al sindaco Ernesto Tedesco sollecitando una riunione in proposito.
“Alla luce delle recenti notizie apprese dalla stampa circa le criticità della società partecipata Csp, pur consapevoli del momento di riorganizzazione degli assetti politici in seno alla sua maggioranza – hanno spiegato Diego Nunzi, Paolo Sagarriga Visconti, Giancarlo Turchetti, Fabiana Attig e Giacomo Meschini – riteniamo che il percorso di riorganizzazione della componente politica da lei guidata, non possa e non debba arrecare ulteriore danno né pregiudicare l’iter di risanamento e riorganizzazione della società partecipata nei modi e nei tempi previsti dall’accordo sottoscritto con le parti sociali il 21 ottobre scorso”.
Le organizzazioni sindacali tornano quindi a chiedere la convocazione dell’incontro già fissato per il 24 novembre “del quale siamo, a tutt’oggi – hanno aggiunto – in attesa di convocazione nonostante la reiterata richiesta formulata il 2 dicembre scorso. Stante la crescente tensione tra i lavoratori della partecipata, riteniamo più che mai urgente la convocazione del tavolo richiesto, per sgombrare definitivamente il campo da qualsivoglia ipotesi di fallimento del piano concordato, o, se lo riterrà opportuno, illustrare alle parti sociali un eventuale cambio di intendimenti della Giunta rispetto a quanto fin qui concordato e condiviso. L’ulteriore protrarsi della situazione che sta generando tensioni e incertezze sul futuro di 380 dipendenti di certo non giova alla serenità di cui abbisogna una società in risanamento, né alla qualità del servizio che la stessa reca alla cittadinanza. Nostro malgrado comunichiamo che, in caso di ulteriore immotivato ritardo nella convocazione delle parti – hanno concluso – saremo costretti ad agire, nei modi e nelle forme previste, a tutela dei lavoratori tutti nonché a difesa degli accordi e delle normative che regolano le relazioni industriali”.
Una richiesta che anticipa l’assemblea dei soci in programma domani, convocata dal presidente della Cda di Civitavecchia Servizi Pubblici Antonio Carbone. In questa data il socio unico dovrà chiarire le proprie azioni, dando seguito o meno alla delibera approvata all’aula Pucci.