L’archeologo Flavio Enei illustra l’importanza dei siti «Pyrgi e il castello di Santa Severa gioielli dell’Etruria»
S. MARINELLA – Pyrgi e il castello di Santa Severa è un patrimonio storico e archeologico da difendere e valorizzare. La struttura museale si articola su tre musei straordinari con diverse tematiche di notevole interesse per la fruizione culturale e turistica del litorale. Il “Museo del Mare e della Navigazione Antica”, il “Museo del Castello di Santa Severa”, il “Museo Nazionale Pyrgense”. “Insieme all’avvenuta attivazione del polo museale – dice l’archeologo Flavio Enei – che per le sue caratteristiche risulta di fatto unico in tutta l’Etruria, è stata di fondamentale importanza anche la riapertura al culto della chiesa del castello e del relativo battistero, da secoli principali punti di riferimento e di preghiera legati alla memoria di Santa Severa, tornata all’attenzione generale in seguito alla sensazionale scoperta della chiesa paleocristiana avvenuta nella Piazza della Rocca, dal Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, sotto l’egida della Soprintendenza. La tutela e la valorizzazione dei valori storico-archeologici di Pyrgi e del castello, costituiscono il centro di qualsiasi progetto di utilizzo e di sviluppo del complesso monumentale, la vera ricchezza intorno alla quale si sta costruendo un sistema compatibile di servizi dedicati alla fruizione dei cittadini, per le necessità degli operatori turistici, del mondo della scuola, dell’alta formazione e divulgazione scientifica. Contro qualsiasi ipotesi di privatizzazione del monumento, ventilata dalla passata amministrazione regionale, tra il 2012 e il 2014, si è battuto con grande successo di adesioni il Comitato Cittadino per il Castello di Santa Severa, formato da 42 associazioni del territorio, promosso dallo scrivente insieme al Gruppo Archeologico del Territorio Cerite”. “Soltanto grazie all’impegno e alla mobilitazione dei cittadini e quindi delle istituzioni competenti – conclude Enei – vedi Regione Lazio, Comune di Santa Marinella e Soprintendenza, si è riusciti a dare a questo straordinario luogo un futuro degno, restituendolo all’uso pubblico per fini di cultura e turismo”.