Partecipava al cda dell’Agraria mentre era in servizio a Csp
Rischia il licenziamento il vice-presidente dell’ente guidato da Daniele De Paolis, che ha scritto
alla municipalizzata “attestando” le assenze e proponendo di pagare la società del comune
Caso eclatante di presunto “furbetto del cartellino” in città. Eclatante perché la questione coinvolge il vice presidente dell’Università Agraria Renzo Crisostomi, dipendente della Csp, società inhouse del Comune di Civitavecchia. E perché lo sviluppo della vicenda ha finito per coinvolgere, per sua stessa iniziativa, anche il presidente dell’Agraria Daniele De Paolis.
Ma andiamo con ordine. Secondo quanto appreso in ambienti vicini alla municipalizzata, nelle scorse settimane il responsabile del personale dell’azienda Paolo Iarlori avrebbe verificato alcune segnalazioni relative a dipendenti della società. Una in particolare avrebbe riguardato proprio Crisostomi, che riveste il ruolo di coordinatore di esercizio del tpl. In particolare, l’ufficio del personale di Csp avrebbe fatto alcune verifiche a campione su delle date in cui, a partire dall’aprile del 2019 e fino a pochi giorni fa, anche in piena emergenza Covid, risultava si fosse riunito il cda o comitato esecutivo dell’associazione di cui Crisostomi fa parte.
Su oltre una trentina di giornate verificate, a quanto sembra in più di 20 circostanze il dipendente della Csp sarebbe risultato regolarmente al lavoro, quando invece avrebbe partecipato alle riunioni degli organi di governo dell’Agraria.
Per questo, correttamente, Csp ha aperto un procedimento disciplinare che peraltro è ancora in corso, in attesa dell’audizione del lavoratore che dovrà produrre le proprie giustificazioni.
L’ulteriore elemento di novità, che rischia di diventare un boomerang dannoso sia per Crisostomi che per l’Agraria stessa e in particolare per il presidente che lo ha firmato, sono due comunicazioni – pubblicate ieri dal sito Etrurianews.it, con cui prima, il 26 maggio scorso, l’Università Agraria attesta che effettivamente il vice-presidente avesse partecipato, nei giorni e negli orari indicati, alle riunioni del consiglio di amministrazione o del comitato esecutivo, offrendo così all’azienda la contro-prova del fatto che il dipendente non fosse al lavoro, nonostante dal cartellino risultasse il contrario.
La seconda nota per certi aspetti è ancora più imbarazzante per De Paolis: il 9 giugno, infatti, il presidente dell’Agraria scrive a Csp chiedendo di quantificare “l’onere a carico di questo ente per l’attività istituzionale svolta dal dipendente”, impegnandosi a rimborsare a Csp l’importo relativo alle assenze di Crisostomi dovute agli impegni presso l’Agraria, ma non risultanti da nessun tipo di permesso, o giustificazione richiesto all’azienda, per la quale invece l’uomo risultava in servizio.
La prossima settimana è prevista l’audizione del dipendente di Csp, dopodiché l’organo amministrativo dell’azienda deciderà la sanzione nei confronti di Crisostomi, che rischia il licenziamento.
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