Udienza di convalida per Simone D’Angelo e Manuele Scognamiglio Maxi sequestro di coca in porto: i due civitavecchiesi davanti al giudice
I due dipendenti di una ditta di manutenzioni dei reefer sono accusati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Da chiarire il loro ruolo
CIVITAVECCHIA – È stata fissata per questa mattina alle 10 l’udienza di convalida d’arresto per Simone D’Angelo e Manuele Scognamiglio, i due civitavecchiesi finiti a Borgata Aurelia con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti. In particolare, secondo le prime ricostruzioni, i due sarebbero stati bloccati dai militari della Guardia di Finanza, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane, mentre si trovavano nei pressi di un container frigo, arrivato da Gioia Tauro. Dentro le fiamme gialle hanno rinvenuto, ben occultati, ben 54 kg di cocaina purissima, suddivisa in panetti. Droga che, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato circa 20 milioni di euro. Erano mesi, a quanto pare, che i finanzieri seguivano questo traffico; le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia e avrebbero interessato più procure, fino a quella di Civitavecchia, dove mercoledì pomeriggio è scattato il blitz per scardinare il vasto traffico di stupefacente proveniente dal Sud America. A finire in manette i due civitavecchiesi, dipendenti di un’impresa portuale che opera nel settore delle manutenzioni e che hanno il compito di verificare il funzionamento delle celle frigo. Gli inquirenti li stavano tenendo d’occhio da qualche tempo; i loro movimenti avrebbero destato più di un sospetto. Ma ancora molti sono i punti da chiarire e, come confermato dai due avvocati difensori Matteo Mormino e Francesca Maruccio, un quadro più definito si potrà avere oggi, in sede di udienza di convalida, carte alla mano. Bisogna verificare l’eventuale ruolo giocato dai due che oggi si troveranno di fronte al giudice Paola Petti, a rispondere alle domande del pubblico ministero Roberto Savelli. Da chiarire se si trovavano lì esclusivamente per lavoro o che incarico avessero ricevuto nell’operazione: se avessero un ruolo ben preciso, sapendo cosa ci fosse nel container, o se dovessero limitarsi alla logistica occupandosi magari dello spostamento del contenuto nell’ambito del terminal per poi farlo uscire dallo scalo. Oppure ancora se avessero anche altre funzioni nella rete dello spaccio della coca.
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