Usca-r al lavoro sulle forze dell’ordine. La Regione si prepara per un’eventuale seconda ondata del virus Indagine sierologica, ad oggi pochi positivi riscontrati
Mocci: "Riscontrato un buon andamento. Su 100 test da 1 a 3 casi"
«Dai test sierologici effettuati come Usca-r abbiamo riscontrato un buon andamento con pochi positivi anche se questo vuol dire che la maggior parte della popolazione non ha avuto contatto con il virus. Ci attestiamo sul 2-3%. Su 100 test riscontriamo da 1 a 3 positivi». Lo dice Mauro Mocci, responsabile per la Asl Roma 4 nelle Usca-r. Unità che hanno svolto un grande lavoro a supporto di quello dell’azienda sanitaria locale in questi mesi, tra controlli nelle strutture del territorio come le Rsa e tamponi o test. Ora le Usca-r hanno il compito di effettuare l’indagine sierologica voluta dalla Regione Lazio sulle forze dell’ordine. Nei giorni scorsi a Civitavecchia sono stati effettuati i test sierologici sugli uomini della Guardia di finanza. «Abbiamo fatto 237 test tra lunedì e martedì – ha detto Mocci – in questi giorni siamo a Viterbo per i Carabinieri e dalla prossima settimana torneremo a Civitavecchia per i sierologici a Procura e Tribunale. Stiamo programmando anche i test sui Carabinieri di Civitavecchia». Un lavoro mastodontico voluto dalla Regione Lazio per rendersi conto della reale diffusione del virus nel territorio. Parallelamente alle Usca-r ci sono le postazioni dell’ospedale San Paolo dove personale qualificato sta effettuando i test su operatori sanitari, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e farmacisti. Un’operazione iniziata da poco e che porterà ad effettuare in tutto il Lazio circa 300mila test per l’indagine sierologica. I dati fino ad ora raccolti sembrano confermare quelli dei giorni scorsi. «La scarsa diffusione – ha spiegato Mocci – sta ad indicare che le misure di contenimento attuate dal Governo hanno funzionato ma questo vuole anche dire che non c’è ancora l’immunità di gregge. Si è trattato di una scelta giusta perché si è preservata la gente dal contagio ma l’altra faccia della medaglia è che le persone si possono ancora infettare. Ci si sta preparando anche ad un’eventuale ipotesi di una nuova ondata del virus a settembre. Sicuramente – ha dichiarato mocci – stiamo facendo di tutto per farci trovare preparati. La speranza è che il virus si attenui e cambi». Intanto anche ieri non si sono registrati nuovi casi positivi di covid19 a Civitavecchia con una presenza di 26 pazienti ancora malati in città.