CIVITAVECCHIA - «L’interporto, soprattutto ora che è stato rilevato da un soggetto solido, credibile e affidabile come Cfft, deve tornare a rappresentare una delle principali strutture su cui puntare per far decollare la logistica di porto e retroporto». 

È quanto dichiara il vice sindaco, con delega allo sviluppo portuale, Massimiliano Grasso.

«L’interporto deve riassumere la sua funzione originaria, per la quale vennero investiti ingenti fondi pubblici. E dovrà essere ripreso il protocollo d’intesa sottoscritto a suo tempo dal Comune di Civitavecchia con il concessionario. Oggi, come allora, bisogna sfruttare il vantaggio competitivo dall’avere come interlocutore un soggetto che è anche un concessionario portuale, in questo caso una impresa che in particolare in questo momento è una delle pochissime aziende, se non l’unica, che sta sviluppando nuovi traffici e portando nuovi clienti al porto». 

«Per questo - conclude Grasso - è necessario che alla Cfft, così come a tutte le imprese che portano nuovo traffico - l’Adsp offra tutte le garanzie necessarie richieste da chi vuole fare arrivare merci nel porto di Civitavecchia. Garanzie che devono esserci subito, per consentire di programmare le navi per il 2020. è una partita importantissima per il porto e l’economia del territorio, su cui l’amministrazione comunale non si stancherà di essere presente in ogni momento, per evitare che si possano perdere occasioni di sviluppo e di creazione di posti di lavoro. Ma sono convinto che anche il presidente Di Majo la pensi come noi e darà segnali concreti in tal senso, magari già domani in Comitato di Gestione».