CIVITAVECCHIA - “Sarà mia intenzione chiedere che si possa aprire in comitato di gestione un dibattito legato al futuro della Darsena Traghetti”. Lo ribadisce Giuseppe Lotto, rappresentante del Comune di Civitavecchia all’interno dell’organismo di Molo Vespucci, alla luce di quanto dichiarato venerdì pomeriggio dal presidente dell’Adsp Francesco Maria di Majo sul bando per la concessione di gran parte degli spazi della darsena. Proprio Lotto, la scorsa settimana, aveva confermato di non essere stato informato di questa possibilità, con il numero uno dell’ente che, invece, ha detto che della questione se ne sta discutendo all’interno dell’ente, ed anche in seno proprio al comitato di gestione, da almeno un anno, e cioè da quando sarebbero arrivate tre proposte di altrettanti operatori per la concessione dell’area.



«È doveroso fare una precisazione - ha spiegato Lotto - ogni questione che il presidente ritiene di discutere e su cui debba essere espresso un nostro giudizio viene inserita all’ordine del giorno, circostanziata con delle memorie, portata in riunione, discussa e votata. La questione della darsena traghetti non è mai stata trattata con questo criterio e non è stata menzionata nel masterplan del porto». Lotto ha ripercorso proprio le sedute alle quali ha partecipato. «Dopo un’analisi scrupolosa dei verbali relativi a precedenti riunioni di comitato - ha aggiunto - in alcuni passaggi, da parte del presidente, furono espresse delle intenzioni in questo senso, senza parlare di manifestazioni di interesse di soggetti o di volontà di avviare procedure per la determinazione del bando». 



Non si spengono dunque le polemiche sulla decisione dei vertici dell’Authority. Anche la Compagnia portuale, dopo alcuni giorni di silenzio in attesa che venisse confermata o meno la notizia dell’imminente bando, si è detta contraria. «Sarebbe un gravissimo errore dare in concessione la nuova Darsena Traghetti agli armatori - spiegano i camalli - il modello di gestione del porto di Civitavecchia si è rivelato nel tempo il migliore possibile perché in equilibrio tra interessi economici e fattori sociali. Un modello che, anche a fatica, ha superato le crisi economiche-finanziarie degli ultimi anni proprio perché creato sulla collaborazione tra armatori, imprese e Pool di manodopera art.17. Così si andrà a distruggere questo equilibrio e con esso si andrà a colpire mortalmente il lavoro portuale, creando de facto una privatizzazione del porto di Civitavecchia. La concessione agli armatori delle banchina adibite al traffico Ro-Ro è il primo passo verso l'autoproduzione ed il disfacimento delle imprese operanti nei servizi di interesse economico generale».



Nel corso della conferenza stampa l’Adsp ha confermato che, per quanto riguarda il cantiere ex Privilege, il supplemento di istruttoria è stato praticamente completato e nel prossimo comitato di gestione arriverà il definitivo via libera alla riapertura. Nei giorni scorsi, infine, si è svolta una prima riunione tra i vertici di Molo Vespucci e quelli del Pincio per rimodulare l’accordo, sulla strada tracciata dalla sentenza del Tar «ragionando su opere - ha concluso Di Majo - a beneficio di città e porto e della loro integrazione».